Recensione
Tutti, qualche volta, diciamo le parolacce; è un dato inconfutabile e innegabile. Anche chi afferma di avere un linguaggio sempre sorvegliato conosce momenti in cui solo certe parole, non eleganti e fortemente gergali, possono rendere il senso di un certo stato d’animo.
In questo piacevole saggio, pubblicato da Graphe.it edizioni, Natale Fioretti sviluppa un’interessante riflessione sociolinguistica sull’uso delle parolacce. Partendo dall’idea che esse siano portatrici della cultura, del contesto, della società nella quale nasciamo e ci formiamo come individui, ne consegue che ogni sistema linguistico produce le proprie e, nel contempo, interviene a censurarle, definendole più o meno accettabili, più o meno oltre il confine del socialmente corretto.
L'autore porta molti esempi dell’uso delle parolacce come modalità comunicativa a forte impatto emotivo, come modo per creare empatia con gli interlocutori e per far uscire il vissuto più profondo, più vero e palpitante.
Di un uso delle parolacce come segno distintivo di una comunicazione che vuole rompere gli schemi e definirsi dirompente critica alla società ne è perfetto esempio il comico Beppe Grillo, che con i suoi “Vaffa” ha saputo creare un movimento politico, contraddistinto dalla contestazione e dal senso del nuovo. La parolaccia usata per potenziare o contraddistinguere l’effetto comunicativo è un fatto che ritorna: Fioretto cita San Francesco e Martin Lutero e l’uso di alcune parole che esprimevano, in un certo momento, in un certo contesto, una forza espressiva potente.
L’importanza del contesto, dunque, e del momento storico e sociale in cui una parola viene usata, diventa cruciale per capire anche il fenomeno dello slittamento semantico di un termine che, da fortemente volgare e disturbante, diventa, nell’uso, una parola ormai accettata e usata come rafforzativo o elemento enfatico di un discorso.
Fioretti cita anche Schopenhauer, definendo una vera e propria “poeticità dell’improperio”, capace di veicolare un sentire tanto intenso e viscerale da non poter venire espresso dal lessico comune e degno di diventare parte del patrimonio linguistico di una società e di essere -dunque- conosciuto attraverso la grammatica della lingua italiana.
Un libricino stuzzicante e scorrevole, con un linguaggio volutamente accessibile anche ai non addetti ai lavori, ricco di curiosi e ragionati esempi, che consiglio come lettura veloce ma interessante.
Giudizio:
+3stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Anche Francesco le diceva
- Autore: Natale Fioretti
- Editore: Graphe.it Edizioni
- Data di Pubblicazione: 2016
- ISBN-13: 9788897010937
- Pagine: 34
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 5,00
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