11 gennaio 2016

Rimini - Pier Vittorio Tondelli

Un giornalista milanese scende in riviera per il suo primo incarico importante e viene travolto da una girandola ossessiva di fatti e personaggi. Nella infuocata estate riminese, dominata dal gusto frenetico del divertimento (e magari di perversi piaceri), le storie di un suonatore di sax, di uno scrittore in crisi, di un gruppo di travestiti giocosi e molte altre ancora si intrecciano con la vita quotidiana di chi popola i locali, i caffé, le spiagge, le discoteche.






Recensione

Rimini ci racconta la storia di Marco Bauer, giornalista rampante di Milano che riceve un incarico di prestigio o presunto tale: andare in periferia, in riviera romagnola, per gestire l’inserto dell’Adriatico nel periodo estivo e garantirne un’adeguata tiratura. Insieme a una redazione che all’inizio gli appare mal assortita, Marco si barcamena tra misteri e gli scoop che riuscirà a rastrellare nella costa e nella stessa città che, per quei pochi mesi dell’anno, si trasformerà in una piccola metropoli ricca di macchiette caratteriali e personaggi di ogni tipo.

La prima caratteristica che infatti si sviluppa all’interno del romanzo composito di una delle voci più intense del panorama letterario nostrano è proprio la vivacità, quasi ostentata, dell’ambientazione vivida di Rimini e dei suoi dintorni, con i luoghi di ritrovo, le spiagge e soprattutto le strade che costeggiano la riviera in tutta la sua lunghezza, divenendo non solo un percorso a tappe da fare di continuo in avanti e a ritroso, ma diviene anche un iter dai tratti mistici, che porta l’uomo a riflettere sulle realtà recondite che gli si sviluppano attorno.
In questo sprint il protagonista si muove, conoscendo un mondo nuovo, dove si collocano segreti impronunciabili della politica, tormentati artisti omosessuali e luoghi religiosi quasi settari che nascondono e aiutano persone insospettabili nel momento del bisogno e dove egli stesso si concede alla carnalità in maniera istintiva e nel contempo con ritrosia, attraverso gli incontri amorosi la sua collega Susy.
Alla storia principale si accosta anche l’intreccio del degrado di un’azienda turistica di famiglia, il cui andare a rotoli rovinerà per sempre i suoi componenti, e l’estenuante ricerca della tedesca Beatrix, di sua sorella Claudia, in un viaggio che attraverso mezza Italia, ma soprattutto attraverso se stessa e i suoi desideri anche carnali di donna, ricongiungerà tutti i pezzi sospesi del suo animo con il ritrovamento della sua congiunta.

La costruzione del romanzo quindi non si ferma alla singola descrizione delle vicende del protagonista, ma si sposta su diversi piani narrativi che accompagnano la lettura in differenti ambiti e, quindi, punti di vista che trattano tutte quante in modo disincantato e realistico l’argomento della varietà emotiva umana nel delicato passaggio sociale in cui i valori in cui identificarsi e da promuovere subiscono una decisa scossa, gettando le basi per le tendenze comportamentali che oggi diamo per scontate. Ma in fondo su questo versante l’intera opera dello scrittore ha segnato un importante transito delle contraddizioni e dei piccoli drammi quotidiani che si ripercuotono ancora oggi nell’esistenza di gran parte del nostro tessuto culturale.

Rimini, comunque, rispetto al resto della produzione letteraria di Tondelli, risulta essere un romanzo dal tratto più classico, e per questo fu stroncato dalla critica con l’accusa rivolta all’autore di fare una scelta commerciale, per garantirsi il successo. Di fatto, se ancora oggi si rimane stupefatti di questa lettura, si possono tranquillamente trarre le conclusioni sulla lungimiranza del libro a dispetto di quanto all’epoca fu detto al riguardo.
Definito dal mio punto di vista impropriamente “Un romanzo erotico, aggressivo, effervescente che è assieme un giallo, una commedia brillante, erotica e drammatica” definizione presente in quarta sino a qualche ristampa fa (il che la dice tutta su come a volte gli editori non siano capaci di tutelare a dovere le proprie opere attribuendovi delle etichette inopportune, laddove è riduttivo parlare di erotismo e di giallo per un’opera di una caratura del genere) il testo di Tondelli, oltre a confermare le sue spiccate doti di scrittore, si pone all’interno di un quadro multiforme, che racconta l’uomo ma soprattutto il desiderio di sentirsi vivi e di cogliere appieno la sostanza dell’esistenza, con i dolori ma anche con le gioie effimere di cui è composta l’essenza di tutti quanti.

L’esperienza di lettura è stata senz’altro gradevole, anche se in alcuni passaggi la narrazione si fa un po’ troppo canonica e anche ingessata, con qualche scelta scontata rispetto alle tematiche e ai gesti compiuti dai vari attori delle scene proposte, ma nulla toglie al gusto di vivo interesse capace di suscitare nel suo complesso.
Una menzione speciale e tutta personale merita l’amore di Bruno per il controverso e misterioso Aelred, con tanto di scena piccante la quale, a mio giudizio, è la meglio descritta dal profilo erotico di tutta la letteratura nostrana che si è cimentata sull’argomento omosessuale e soprattutto sulla sessualità tra uomini.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Rimini
  • Autore: Pier Vittorio Tondelli
  • Editore: Bompiani
  • Data di Pubblicazione: 1985 - riedizione 2014
  • Collana: I Grandi Tascabili
  • ISBN-13: 9788845248399
  • Pagine: 291
  • Formato - Prezzo: Cartaceo € 10,00 E-book € 6,99

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