8 maggio 2015

Chi è morto alzi la mano - Fred Vargas

Un faggio misteriosamente comparso dal nulla nel giardino della cantante lirica Sophia Siméonidis, potrebbe essere uno scherzo, lo strano regalo di un ammiratore oppure un sinistro presagio. Ma quando nel giro di poche settimane una piccola strada residenziale di Parigi diverrà teatro di un omicidio ci vorrà molto intuito per riuscire a raccapezzarsi. Allora tre storici allo sbando e uno sbirro in disarmo non saranno forse inadeguati ad affrontare la situazione se è vero che, deformazione professionale, la cosa che sanno fare meglio è mettere il naso negli affari degli altri.

Recensione di Pythia

Chi è morto alzi la mano è l'incipit delle avventure dei tre Evangelisti, come vengono ironicamente chiamati Marc, Mathias e Lucien da Vandoosler senior: stranamente, la Einaudi lo pubblica dopo Io sono il tenebroso, seconda puntata del terzetto.

I thriller contemporanei sono infarciti per lo più di azione e scene sanguinolente: la Vargas ne sa fare tranquillamente a meno, come dimostra, più che in questo romanzo, nel terzo episodio della serie Un po' più in là sulla destra. Con una prosa raffinata ed elegante, l'autrice accompagna il lettore nei meandri della quotidianità dei suoi personaggi, a prima vista banale, ma che a tratti prende le sembianze dell'assurdo.

Marc, pensieroso e solitario, con i suoi anelli d'argento e gli abiti neri; Mathias con la sua intolleranza verso gli abiti e la sua innata capacità di far confidare le persone; Lucien e la sua Grande Guerra, che tratta tutti come soldati e parte per la tangente quando sente le magiche parole 1914-18; Armand Vandoosler, sbirro congedato con disonore per un caso di corruzione: sembra quasi di vederli, a discutere nel refettorio o a lavorare alla topaia. Caratterizzati fin quasi nei minimi dettagli, sembrano persone reali, che potresti - vorresti incontrare per strada.

Come in una spirale, la Vargas da lontano, dall'incontro fortuito, da un evento insolito, per giungere a ritmo sempre più serrato nel cuore della vicenda: tanto le prime pagine possono scorrere lente, così le ultime sono un susseguirsi di colpi di scena spesso imprevedibili.
Il lettore deve prestarle molta attenzione, perché la chiave, o meglio, le chiavi dell'enigma sono nascoste qua e là, in mezzo a situazioni che non hanno nulla di particolare, che nella loro banalità possono sfuggire nella fretta di proseguire con la storia.

Non c'è spargimento di sangue, i cadaveri si vedono di sfuggita: quello che importa è la psicologia dei personaggi, il loro essere unici, la storia che li ha portati dove si trovano ora e che al lettore viene presentata talvolta come un puzzle da ricomporre. Per questo amo rileggere i romanzi della Vargas, perché più che in altri autori trovo dettagli che avevo tralasciato, presa dalla frenesia che fa parte della vita di tutti i giorni: trasporti ultra-rapidi, comunicazioni in tempo reale, impegni che si accavallano. Per apprezzare questi romanzi è necessario staccare la spina: fare un bel respiro, lasciare da parte la fretta e farsi prendere per mano, con calma. Una calma che qualche volta può snervare, ma che io trovo estremamente rilassante.

Giudizio:

+5stelle+

Recensione di Cattivissimaprof

Ho riletto, dopo un bel po’ di tempo che non lo facevo, alcuni romanzi della scrittrice francese Fred Vargas. E’ stato come ritrovarsi nel profumato giardino di casa, dopo tanto peregrinare in lande desolate e inospitali. Anche in quello di cui vi voglio parlare oggi l’autrice riconferma fin dal titolo - Chi è morto alzi la mano - il suo tocco leggerissimo e personale nello scrivere storie di omicidi, assassini e colpevoli svelati.

Partendo da una albero che viene piantato, nottetempo, nel giardino di una cantante lirica di origine greca, Vargas costruisce una trama sapiente di personaggi, paesaggi e vicende umane delicate e intriganti. La storia si compone intorno alla morta chiamando in causa tre giovani storici di età diverse, scombinati tanto nella vita quanto nel lavoro, che abitano in una vecchia casa, nei pressi dell'abitazione della donna assassinata. I tre, aiutati da un ex poliziotto, scavano nella vita della vittima per ricostruirne le vicende, le passioni, le frequentazioni che l’hanno caratterizzata.

La meraviglia di questo libro sta nella capacità della scrittrice di creare un’atmosfera surreale, ricca di personaggi strani, spesso geniali per alcuni aspetti; di creare una clima narrativo intessuto di citazioni storiche, dialoghi serrati, precisi e funzionali al racconto.

Vargas sa creare abilmente l’impressione di finta svagatezza che alcune persone, alcuni luoghi, alcuni eventi sanno regalare. Due sono le qualità letterarie che si respirano maggiormente: la passione per la cultura, la storia, la letteratura che riempie di profumo le pagine della storia, e il talento di saper suggerire l’idea di svagatezza.
L'impeto per la cultura raccontata come sul muretto di un locale, lungo una spiaggia, per passione, per ispirazione, non da esibire ma da sussurrare come un segreto prezioso, da condividere per interessare e intrigare: come se la cultura fosse (potrebbe, dovrebbe esserlo) una meravigliosa storia da raccontare.
La capacità di saper creare un’impressione di svagatezza d'altro canto è, per me, la qualità primaria del fascino di un racconto; non si tratta, intendiamoci, di imprecisione o vaghezza o superficialità. Nulla di tutto ciò. Si tratta, al contrario, di una svagatezza resa con millimetrica precisione, dosando finemente scrittura ed emozioni, nella costruzione di personaggi e situazioni.

In questo romanzo i protagonisti principali sono i tre giovani storici, detective per caso, ma l’emblema di questa naivete sapiente è in realtà una figura che ritorna in molti libri della Vargas: Jean-Baptiste Adamsberg, una sorta di anti Sherlok Holmes. Lungi da lui usare un metodo analitico e razionale, egli stimola il suo intuito con lunghe passeggiate, raccolta di sassi e osservazione del passaggio degli uccelli in cielo.

In definitiva consiglio vivamente la lettura di tutta la produzione di Fred Vargas: partite pure da questo, non vi deluderà.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Chi è morto alzi la mano
  • Titolo originale: Debout les Morts
  • Autore: Fred Vargas
  • Traduttore: Maurizia Balmelli
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 2006
  • Collana: Stile libero - Big
  • ISBN-13: 9788806182663
  • Pagine: 254
  • Formato - Prezzo: Brossura - 13.50 euro

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