18 febbraio 2015

Il signore del fuoco - Torkil Damhaug

Sullo sfondo di una Lillestrøm, Oslo, devastata da una serie sconcertante di incendi dolosi a opera di un piromane ossessionato dalla forza purificatrice del fuoco usata per spazzare via tutto ciò che gli ricorda la sua gioventù, il diciottenne Karsten Clausen, ragazzo talentuoso e alquanto bizzarro, si innamora della compagna di classe pakistana Jasmeen. La relazione, sostenuta dal nuovo sostituto insegnante Adrian, che sfida la sua classe a pensare in modo diverso, è invece terribilmente ostacolata dalla famiglia musulmana della ragazza. Improvvisamente Karsten scompare senza lasciare traccia, mentre il piromane è ancora in libertà, nonostante le indagini del commissario Horvath aiutato dall'amico giornalista Dan Levi. Sette anni più tardi, la sorella di Karsten, Synne, decide di scoprire quello che è successo al fratello. Ma la sua indagine privata avrà conseguenze tragiche, suscitando assopiti e pericolosi ricordi. E intanto il piromane segue le ricerche di Synne con intenso interesse...

Recensione

In questo romanzo il lettore si imbatte in molti reati e, non ultimi, diversi omicidi, nonostante la scena del crimine sia la piccola città di Lillestrom, in cui non dovrebbe essere difficile immaginare che quasi tutti si conoscano almeno di vista e, pertanto, non dovrebbe essere difficile per la polizia risalire al colpevole.
Dato che si parla anche di gang giovanili di etnie diverse, come se fossimo nel sud del Bronx, si presume che la cittadina di Lillestrom sia quasi un sobborgo di Oslo con cui deve esserci un notevole pendolarismo. In effetti, Lillestrom dista 18 chilometri dalla capitale, che non è peraltro una metropoli come New York, ma consta poco più di seicentomila abitanti (meno di Palermo), arrivando a sfiorare il milione e mezzo, contando anche l’area chiamata metropolitana che corrisponde, approssimativamente, a quella che noi indichiamo come provincia, forse non proprio l'ambientazione che ti aspetti per questa collezione di crimini.

Il romanzo è diviso in due parti. Nella prima l’autore racconta la vita di Karsten, adolescente particolarmente dotato per la matematica e le materie scientifiche in genere, che inizia ad interessarsi all’altro sesso. Quando una delle sue compagne di classe, Jasmeen, ragazza di origine pakistana e religione islamica, gli dichiara il proprio amore, lui si lascia coinvolgere in una relazione sempre meno platonica, osteggiata tuttavia dalla famiglia di lei. Minacciato di morte dal fratello di Jasmeen e dai suoi amici, Karsten chiede aiuto ad un giovane professore, ex militare, che cerca di coinvolgerlo in un gruppo xenofobo di estrema destra. Durante una serata particolarmente movimentata, Karsten, ricercato dal gruppo islamico e quello xenofobo, scompare.
Nella seconda parte si raccontano invece le indagini che, otto anni dopo, la ventunenne sorella di Kasten, Synne, svolge per scoprire che fine abbia fatto il fratello. E qui la storia assume toni blandamente surreali, senza peraltro mai eccedere, e distaccandosi dai noir tradizionali.

L’autore è bravo sia a tenere alta la tensione in tutte le quasi cinquecento pagine del romanzo, sia nella caratterizzazione dei personaggi, ad iniziare proprio da Karsten che rimane il protagonista principale anche nella seconda parte del romanzo, se pur in senso virtuale.
I giovani personaggi dei racconti, con le loro incertezze adolescenziali e le loro ingenuità, riescono in genere ad essere molto accattivanti, così come lo è il protagonista diciassettenne della prima parte del romanzo, mentre un po’ meno convincente appare la sorella, eccessivamente problematica sia da tredicenne che da adulta, gravata da sensi di colpa che hanno concorso a farle perdere la memoria proprio nel giorno in cui è scomparso il fratello. Appare inoltre eccessivamente ingenua nel condurre le indagini e sprovveduta nell’affrontare i pericoli. La polizia la considera una nevrotica visionaria, ma bisogna tuttavia aggiungere che la polizia norvegese nel romanzo non brilla per perspicacia. Basti pensare che non riesce a venire a capo dei diversi incendi compiuti da un piromane assassino, incendi che sembrano esaurirsi con la scomparsa di Karsten, né risolvere i delitti che si verificano in concomitanza con le indagini di Synne...

Nonostante l’intreccio sia complesso e i personaggi molteplici, il romanzo è scorrevole ed è bravo Damhaug a caricarlo di tensione emotiva. Volendo fare un raffronto con uno degli scrittori svedesi più apprezzati dal grande pubblico, si potrebbe paragonare Torkil Damhaug a Stieg Larsson, l’autore della trilogia Millennium, per il molteplice susseguirsi di colpi di scena. Ciò forse potrebbe far storcere il naso agli amanti del giallo classico, perché Il signore del fuoco concorre a soddisfare prevalentemente il gusto dei lettori di thriller.
Interessante anche la contrapposizione fra la mentalità degli immigrati asiatici e quella dei norvegesi autoctoni. Damhaug non è il primo autore a cimentarsi in una storia che coinvolge cittadini culturalmente diversi. Molti anni prima di lui, ad esempio, anche la scrittrice inglese P.D. James aveva trattato il tema, dato che il problema si presentava da tempo nel multirazziale impero britannico: in quel caso ad essere uccisa era una ragazza mussulmana.
In conclusione il romanzo, piacevole e pieno di suspense, riesce ad essere molto coinvolgente, tanto da creare il tipico stato d'ansia nel lettore.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il signore del fuoco
  • Titolo originale: Ildmannen
  • Autore: Torkil Damhaug
  • Traduttore: Lucia Barni
  • Editore: Atmosphere libri
  • Data di Pubblicazione: 2015
  • Collana: Biblioteca del giallo
  • ISBN-13: 9788865641194
  • Pagine: 485
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 19,00

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