25 novembre 2014

La ballata di Adam Henry - Ian McEwan

Fiona Maye, giudice dell'alta corte di Londra specializzata in diritto di famiglia, alla soglia dei sessant'anni vede il proprio matrimonio sgretolarsi. Abituata alla razionalità e alla compostezza, Fiona cerca di soffocare la paura e il dolore tuffandosi a capofitto nel lavoro. In tribunale la attende un nuovo caso complicato: i genitori di Adam Henry, un ragazzo di diciassette anni e nove mesi malato di leucemia, rifiutano le trasfusioni per non contravvenire al volere divino, come stabilito dalle convinzioni dei testimoni di Geova. L'ospedale ha chiesto con urgenza l'intervento della corte: il ragazzo rischia di morire. Ascoltate le parti in aula, Fiona decide di andare a fargli visita. Sarà un momento decisivo, l'incontro tra due solitudini che lascerà una traccia indelebile nell'esistenza di entrambi. Grazie alla sentenza di Fiona, Adam sopravviverà, ma il suo mondo verrà irrimediabilmente sconvolto. La gioia dei genitori di fronte alla decisione che lo ha salvato senza che nessuno di loro fosse costretto a scivolare nel peccato - lo allontanerà dalla fede e dalla comunità, mettendolo di fronte a una libertà forse troppo grande, a una fame di vita del tutto sconosciuta. Gli esiti saranno catastrofici e travolgeranno anche Fiona, ponendo l'integerrima interprete della legge di fronte all'irrimediabilità dei suoi abbagli.

Recensione

Fiona Maye, giudice dell’Alta Corte di Giustizia, non può credere alle sue orecchie quando il marito Jack le annuncia che vorrebbe intraprendere una relazione extraconiugale con una donna molto più giovane di loro. Mentre il suo matrimonio si disfa d’incanto come un maglione lavorato maldestramente cui è stato tirato il filo sbagliato, Fiona viene chiamata a presiedere a un delicato processo: il diciassettenne Adam, testimone di Geova, rischia di morire perché i suoi genitori si rifiutano di acconsentire alle trasfusioni previste dalla terapia contro la leucemia. La grave diatriba tra l’ospedale in cui è ricoverato, che non può accettare di veder morire il ragazzo per una superstizione, e la famiglia del ragazzo, che non può sottrarsi alle tradizioni religiose cui è così legata, è complicata dal fatto che ad Adam mancano solo tre mesi per compiere diciott’anni, età in cui può legalmente esercitare il diritto di accettare o rifiutare un trattamento medico, e che condivide del tutto la decisione dei genitori.
A Fiona l’arduo compito di schierarsi a favore della ragione o della religione nel bene del ragazzo, in un momento della sua vita in cui la ragione sembra essere andata a farsi benedire.

La ballata di Adam Henry (The Children Act) è l'ultimo lavoro del brillante autore britannico Ian McEwan, freschissimo di stampa in Italia ma uscito solo pochi mesi fa anche in patria. Il titolo originale, sostituito in italiano da un riferimento abbastanza calzante, rimanda direttamente al cuore del romanzo, alludendo a un complesso atto parlamentare inglese del 1989 per la tutela dei minori.
McEwan oscilla continuamente tra il romanzo introspettivo, dedicando ampio spazio alla costruzione del personaggio di Fiona e alla sua consacrazione al lavoro a scapito della vita matrimoniale, e il thriller giudiziario, analizzando minuziosamente un caso plausibile in cui il diritto all'autoespressione religiosa si trasforma in suicidio assistito imposto a un minore.
Chiamata a dirimere una controversia delicatissima che in pochi giorni potrebbe condurre alla morte del diciassettenne Adam, Fiona, donna in carriera emozionalmente arida, si trova davanti un ragazzo intelligente e vivace, dalla fervida immaginazione e dai molteplici interessi artistici: un giovane uomo che risveglia in lei sopiti istinti materni. Quest'improvvisa rinascita emotiva, unita alla convinzione che il ragazzo, pur essendo dotato di una maturità atta a decidere della sua vita, si sia calato in un ruolo da eroe romantico votato al sacrificio, la spinge a decidere perché Adam sia sottoposto contro la volontà sua e dei genitori alle cure che gli salveranno la vita. Tale verdetto influirà sulla vita del ragazzo in modi che entrambi non si sarebbero mai immaginati.

Pur essendo un'esperienza di lettura profonda e appassionante, La ballata di Adam Henry si rivela un po' inconcludente, come talvolta lo sono i libri di Ian McEwan: il romanzo, che sembrerebbe voler mostrare l'impatto dell'incontro tra le due solitudini di Fiona e Adam, nella sua esilità finisce per concentrarsi troppo su Fiona, senza approfondire affatto il cambiamento sopravvenuto in Adam che in definitiva viene "raccontato" attraverso monologhi e lettere. L'autore inferisce peraltro la sua stoccata finale troppo in ritardo per riuscire a mostrarne gli effetti sui personaggi.
Un peccato, davvero.

Giudizio:

+3stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: La ballata di Adam Henry
  • Titolo originale: The Children Act
  • Autore: Ian McEwan
  • Traduttore: S. Basso
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 25 novembre 2014
  • Collana: Supercoralli
  • ISBN-13: 9788806223830
  • Pagine: 216
  • Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 20.00 Euro

4 Commenti a “La ballata di Adam Henry - Ian McEwan”

  • 25 novembre 2014 alle ore 17:01

    Peccato davvero. Con Espiazione McEwan mi ha folgorato. Una passione che si è affievolita con Miele, ma che tuttavia continuavo a preservare. Chesil beach e Cortesie per gli ospiti sono stati i nostri punti di rottura. Volevo riprendermi con questa nuova uscita ma credo mi convenga aspettare ancora.

  • 30 novembre 2014 alle ore 20:25
    la povna says:

    Non credo che lo scopo di questo romanzo sia di far incontrare le due solitudini, ma piuttosto che la concentrazione su Fiona e sul significato catalizzate e inconsapevole di Adam su di lei e sulla sua relazione. Insomma, il romanzo vuole concentrarsi su un caso di vampirismo emotivo molto più che sull'incontro di due satelliti orbitanti in due orbite apparentemente parallele.
    Proprio per questo la rivelazione finale (un vero deus ex machina, del resto la storia è costruita come un testo teatrale, in 5 atti) serve a preannunciare quel che basta, a mio avviso, cioè l'effetto sulla relazione di Fiona.
    Da questa prospettiva, ovviamente può non piacere lo stesso, ma dal punto di vista della struttura il romanzo è senza dubbio riuscito, a mio avviso.

  • 14 gennaio 2015 alle ore 20:56
    Unknown says:

    Concordo con la povna e con la sua bellissima osservazione sul "vampirismo emotivo". A pensarci bene, Adam viene descritto con un aspetto molto vampiresco: alto, allampanato, esangue, con profonde occhiaie viola e sensuale. E in agguato della sua "vittima".
    Davvero bella osservazione.

  • 14 gennaio 2015 alle ore 21:07
    Unknown says:

    Diversamente da sakura 87, non sono affatto delusa dal romanzo; non lo trovo "esile", anzi alquanto pregno di riferimenti letterari illustri (p.es. "Casa desolata" di Dickens, Bram Stoker, Conan Doyle) e una strizzatina d'occhio a K.J. Rowling. Inoltre apprezzo la ricerca meticolosa del contesto giuridico, nonché le citazioni musicali sono molto pertinenti. Come sempre, bravo Mc Ewan.

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