12 settembre 2014

ExtraUnione e la fortezza di Nugari - Michele Raniero

Il vice-generale Met Gresten e il fedele amico Sam Douson non hanno fallito la missione: l’inaspettata quanto improbabile alleanza fra Unione e la Società degli Uomini Morti è stata stretta, ed è quindi giunto il tempo di mettere da parte gli antichi dissapori e combattere fianco a fianco. Gli invasori neutoniani hanno ormai in pugno oltre metà del pianeta e, spintisi fino alle porte della Fortezza di Nugari, progettano la conquista dei territori di ExtraUnione. Met farà tutto ciò che è in suo potere per impedirlo e per difendere la città degli Uomini Morti dall’assalto dell’esercito del Primarca, leader di Neuton. Il vice-generale sarà in grado di convincere gli Uomini Morti a combattere al suo comando? Di trovare le parole giuste per persuaderli che, al di là delle diverse decisioni e delle divise indossate, il fine perseguito è lo stesso? È tempo di risollevare la testa, di imbracciare le armi e riprendersi la propria libertà. È tempo di combattere.

Recensione

Secondo episodio della saga fantascientifica di ExtraUnione. Dopo il primo deludente libro, devo ammettere di aver trovato notevoli miglioramenti nei principali aspetti narrativi e tecnici in questo seguito, che riprende da dove si era interrotto il primo episodio.
Il primo impatto è con una scrittura che risulta migliore, più affinata, fluida e omogenea. Altrettanto organico risulta essere il libro dal punto di vista narrativo. Nel primo episodio il maggior difetto mi è sembrato un'oscillazione di genere tra il distopico e l'hard sci-fi. In questo caso, il romanzo si presenta senza dubbio come un classico esempio di fantascienza militare, con lunghe e dettagliate scene di azione (fondamentalmente guerriglia urbana), con tanto di robottoni che si prendono a mazzate. Se la scelta di un genere preciso, con uno stile adeguato e pesato, strappa un sorriso, ben presto si serra nell'amarezza, perché a ben vedere la sostanza è poca.

Cos'è cambiato dal primo libro? L'avvio distopico con la carrellata sulle pessime condizioni di vita di ExtraUnione, conquistato con la forza dal paese di Unione, ha visto protagonista il giovane Met, che, unitosi in un primo momento alla resistenza nota come "La società degli uomini morti", si è ritrovato, in seguito a rivelazioni scioccanti, come militare al soldo della stessa Unione. Lì è finita la distopia, mentre iniziava la fantascienza militare, tra lunghe e iperdettagliate descrizioni di armi e tecnologie, scene di azione, riunioni preparatorie di battaglie e tanto spirito militarista. Con La fortezza di Nugari ritroviamo un Met più cresciuto, dilaniato dal conflitto interiore: è allo stesso tempo un ragazzo di ExtraUnione che lotta per la libertà e un vicegenerale di Unione. I sogni di ribellione però vengono accantonati, dal momento che un terzo paese, fino a quel momento neutrale, decide di inserirsi nel gioco fantapolitico, complicando il quadro.

Se si tralascia quell'accennato conflitto interiore del protagonista, sotto una scrittura decisamente più matura e una struttura narrativa più solida, in realtà si scoprono le stesse debolezze che già si erano riscontrate nel primo libro: caratterizzazione dei personaggi insufficiente, molti ruoli funzionali all'intreccio e ben pochi "caratteri". I dialoghi sono migliorati, hanno perso quella forte artificiosità (frasi fatte e via dicendo) del primo libro, ma manca ancora una dimensione personale, per cui i personaggi parlano tutti allo stesso modo, occorre una maggiore differenziazione. La trama è consolidata dall'intreccio bellico, ma al di sotto sta il nulla assoluto: le parti in guerra sono interscambiabili, è impossibile l'immedesimazione in un un personaggio o anche solo in una parte in gioco, trattandosi di paesi aggressori che giocano alla guerra. Ma al di là di queste considerazioni, basterebbe il frequente ricorso al deus ex machina e a quei soliti due-tre colpi di scena piuttosto intuibili per rendere l'idea di una trama che possiede pochissima sostanza.

Ciò che resta, fondamentalmente, è un effetto pirotecnico di bombe, laser e robottoni. L'autore in questo ristretto ambito se la cava alla grande, non è facile mantenere il ritmo serrato con lunghe sequenze di azione così ben descritte, ma il piacere della lettura si riduce solo a questo, come uno dei tanti videogiochi sparatutto il cui godimento si esaurisce nel momento in cui si spegne lo schermo. L'autore sembra impiegare tutte le sue energie creative in questo suo personale mondo narrativo, e lo sforzo e il piacere della creazione si vedono ad esempio nell'appendice al romanzo, che illustra dettagli come i gradi militari dell'esercito di Unione e le varie gerarchie di potere; lavoro impeccabile, ma utile al fanatico del genere e assolutamente ininfluente nella lettura.
Alla fine, in mancanza di quell'idea originale che fa brillare i romanzi, in mancanza di un taglio stilistico personale, nonostante i miglioramenti, ExtraUnione mi sembra destinato a perdersi in quel calderone di opere (libri, come videogiochi) per cui "letto uno, letti tutti".

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: ExtraUnione e la fortezza di Nugari
  • Autore: Michele Raniero
  • Editore: Il ciliegio
  • Data di Pubblicazione: 2014
  • Collana: Pegaso
  • ISBN-13: 9788867711093
  • Pagine: 288
  • Formato - Prezzo: Brossura - 17,00 Euro

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