14 maggio 2014

Speciale Fantascienza: Radio Libera Albemuth - Philip K. Dick

Philip Kindred Dick (Chicago, 16 dicembre 1928 – Santa Ana, 2 marzo 1982) è uno dei più importanti, noti e prolifici scrittori di fantascienza contemporanea. La sua opera conta quasi una cinquantina di romanzi, tra opere di fantascienza e altre di narrativa mainstream, più una lunga e ricca lista di racconti.
Personalità complessa, dalla vita turbolenta, si avvicinò alla fantascienza dapprima come giovane lettore, in cerca di distrazione da una infanzia e adolescenza piuttosto problematiche, e in seguito come scrittore di racconti in cerca di un ritorno economico. La necessità di un sostentamento economico accompagnò quasi per intero l'attività letteraria di Dick, che a lungo intese la produzione fantascientifica come minore, rispetto a un'attività letteraria di romanziere mainstream alla quale erano rivolti, seppur vanamente, i suoi maggiori sforzi. Gli anni Cinquanta produssero opere di fantascienza che affrontano il tema della paranoia sociale, del complottismo e del controllo politico, in forte opposizione al clima del maccartismo. Negli anni Sessanta, forse spinto dalla terza (di ben cinque) moglie, tentò il passaggio alla narrativa mainstream, senza successo. Il fallimento lo portò alla dipendenza da anfetamine.
Furono anni di depressione e di progressivo interesse verso il mondo della tossicodipendenza (sebbene la fama di Dick tossicodipendente sia un falso mito, sostenuto persino da colleghi scrittori come Harlan Ellison, che senza tante cerimonie lo definì un "tossico"), ma nei quali diede alla luce opere del calibro di Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (1968) (da cui il film Blade Runner) e Ubik (1969). Toccato il fondo, racconterà la sua esperienza diretta e indiretta della tossicodipendenza in Un oscuro scrutare (1977). Un'opera cupa e densa di materiale autobiografico, che però mostra l'irreversibile convergenza di Dick (già presente in Ubik) verso il postmodernismo, trovando così un felice ricongiungimento con il suo sogno di affermarsi come scrittore mainstream. Gli ultimi anni sono caratterizzati da un riconoscimento di critica sempre più vicino (complice anche il progetto di realizzare il film Blade Runner) e da esperienze mistico-religiose che verranno rielaborate nell'ultima grande opera, la Trilogia di Valis. Dick muore il 2 marzo 1982, poco prima dell'uscita nelle sale cinematografiche di Blade Runner; lascia appunti di un romanzo incompiuto e una gran mole di opere inedite, la cui intera pubblicazione in Italia si deve all'editore Fanucci.


In un'America alternativa dominata da un tiranno di nome Ferris F. Fremont (inspirato a Richard Nixon), in un clima di terrore e minaccia, si snodano le vicende di due personaggi che tentano disperatamente di combattere l'oppressione e la violenza. Sono Nicholas Brady e Philip K. Dick, sì proprio lui, lo scrittore di fantascienza che simpatizza per Brady ma è assai più "razionalista". In questa lotta quotidiana, fatta di piccole conquiste e repentine perdite, i due disubbidienti non sono soli: li accompagna una figura insolita e misteriosa, un essere superiore che porta il nome di VALIS. Ma chi o che cosa è VALIS? Quali sono i suoi scopi? E, soprattutto, sarà sufficiente il suo aiuto per sconfiggere l'ottusa brutalità della tirannia?

Recensione

Nel febbraio e marzo 1974 Dick andò incontro a una serie di esperienze mistico-religiose, forse in parte indotte da un anestetico assunto in sede dentistica. Un vero e proprio disvelamento, uno squarcio nel velo di Maya, la realtà illusoria, dietro la quale Dick scoprì l'esistenza di un entità aliena e/o divina che successivamente chiamò Valis. La complessa e sfuggente esperienza, che più volte si è tentato di derubricare a evento schizofrenico, indotto dalla droga, o mera mistificazione letteraria, segnò profondamente l'autore al punto che cercò di rielaborarlo in forma di romanzo. Il prodotto finito sarà la nota Trilogia di Valis, di cui questo romanzo, Radio Libera Albemuth, non è altro che una prima versione, poi scartata e riscritta.
Questa premessa si rende oltremodo necessaria vista la particolare natura del testo, un romanzo compiuto, eppure pubblicato postumo, a favore di una successiva riscrittura più congeniale all'autore. Le differenze con il secondo testo sono così ampie però da rendere Albemuth un testo a se stante, degno di lettura non solo per gli addetti ai lavori e per chi volesse scorgervi i tantissimi e microscopici riferimenti autobiografici.

Cosa si trova in Radio Libera Albemuth? Innanzitutto, una straordinaria ricostruzione delle esperienze di vita del suo autore, qui clamorosamente e definitivamente sdoppiato in due protagonisti complementari: lo scrittore Phil Dick, razionale, a tratti cinico, per lo più diffidente e indifferente (tentativo finalmente compiuto di Dick di separarsi da "se stesso", estrapolarsi come narratore puro) e il fittizio Nicholas Brady, personaggio di se stesso, per così dire, invasato idealista contattato dal divino. E' in quest'ultimo che Dick riversa tutta la sua biografia, facendo dunque apparire il testo rilevante già per la sua funzione biografica. Non che ci sia solo questo. Inutile dirlo, Albemuth è un testo complesso e ricchissimo, capace di offrire al lettore un'abbondanza di livelli di lettura e un'eccedenza di senso per la quale, anche quando credi di averlo decifrato interamente, senti che c'è ancora qualcosa di oscuro e non detto.

La storia, in cui l'elemento fantascientifico appare consistentemente attraverso poche incursioni nette nel reale (ma virtualmente rese improbabili da un narratore inattendibile, quale può essere Nicholas), si riduce al gioco politico in atto negli Stati Uniti, che trasfigura la politica del controllo di Nixon nel personaggio di Fremont, dai vezzi demoniaci e anticristici (quell'allitterazione di F che numericamente corrisponde al satanico 666), mentre due uomini completamente diversi tra loro abbracciano la possibilità della lotta politica, configurandola come complotto (Phil) e missione divina (Nicholas). Tesi politica, filosofica, religiosa ed esistenziale si mescolano così in un intreccio multitestuale e multilinguistico, che s'impone con tutta la sovrabbondante complessità dei suoi livelli di lettura: la velata dittatura di Fremont/Nixon è frutto di una arroganza del potere che rende USA e URSS parti interscambiabili e assimilabili, ma allo stesso tempo è prosecuzione di uno scontro millenario tra l'Impero (romano) e il Popolo (ebraico e proto-cristiano), che ha di fatto congelato il tempo, fermatosi al 70 d.C., ed è ancora il Peccato di una umanità che, corrotta, si è sganciata dalla Rete divina-interstellare che è Valis. In Albemuth si può allargare lo sguardo e scrutare su grande scala l'abisso del cosmo, scoprendo satelliti divini in comunicazione con noi, oppure restringere lo sguardo alla scala subatomica, scoprendo, rimpicciolito tra le righe, uno scrittore di fantascienza che fa pace con se stesso, facendo di se stesso un personaggio.
E poi ci sono mondi alternativi, tentativi metanarrativi di riunificare le opere di Dick in un universo comune (ci sono riferimenti sparsi all'ucronia di La svastica sul sole), c'è l'ambiente discografico californiano e il tema della musica, della radio e dall'ascolto, che mette insieme il lavoro giovanile di Dick come impiegato in un negozio di dischi (e, forse, in una radio), il ruolo delle emittenti di controcultura e di opposizione ai regimi, ma soprattutto il tema dell'ascolto e del contatto umano, che si tratti di esseri umani, divini o alieni. Tutto questo e molto altro concorrono a rendere Albemuth uno dei più lucidi e visionari romanzi di Dick, e il più riuscito tentativo di elevare la fantascienza a luogo privilegiato in cui si incontrano gli uomini e la letteratura.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Radio Libera Albemuth
  • Titolo originale: Radio Free Albemuth
  • Autore: Philip K Dick
  • Traduttore: M. Nati
  • Editore: Fanucci
  • Data di Pubblicazione: 2007
  • Collana: Collezione immaginario Dick
  • ISBN-13: 9788834712696
  • Pagine: 288
  • Formato - Prezzo: Rilegato - 11,90 Euro

0 Commenti a “Speciale Fantascienza: Radio Libera Albemuth - Philip K. Dick”

Posta un commento

 

La Stamberga dei Lettori Copyright © 2011 | Template design by O Pregador | Powered by Blogger Templates