6 febbraio 2014

Collettivo Zampalù - Federico Bagni

Settembre 1993, Milano. In una quinta liceo, un professore e un nuovo alunno si incontrano dentro le parole di un tema libero. Nei giorni di pioggia, durante la ricreazione, fra i due si crea un legame sempre più profondo. Al termine dell'anno scolastico, il tempo li porta altrove. A distanza di anni, il professor Lorenzo Dentico - provato dagli eventi della vita, ma sempre animato dalla fiducia nell'uomo - ritrova l'ex alunno Marco Carboni, che sfoga la propria inquietudine facendo lo scrittore. Il professore coinvolgerà il giovane in una straordinaria esperienza di scrittura collettiva fra i senzatetto di un centro diurno, dove si incontrano le vite sospese di una Milano marginale e nascosta. Romanzo corale di chi la vita la vede dal basso, Collettivo Zampalù racconta, nella lingua dolce e amara della malinconia, il difficile percorso di riscatto che sfocia nell'amore e nella condivisione. L'autore trasporta il lettore alla scoperta di una realtà ricca, sfaccettata e complessa, dove il dolore e la fatica di vivere non riescono mai a spegnere la speranza e la voglia di cambiamento.

Recensione

La voce narrante è quella di Lorenzo Dentico, professore d’italiano appassionato di libri e del suo mestiere; il prof. Dentico però non è uno di quei professori buonisti e stereotipati che sembrano usciti dalle pagine del libro Cuore, anzi si colloca proprio all’estremo opposto: ama il suo lavoro ma questo non lo mette al riparo dagli errori né dal rischio di trasformare l’insegnamento in una procedure arida indipendente dagli alunni e dalle loro esigenze. Ciò che lo contraddistingue è una sincera curiosità verso le persone, che appaiono quasi dei mondi sconosciuti da esplorare; in superficie possono apparire ostili e aridi ma da qualche parte celano delle ricchezze, grandi o piccole poco importa, che li rendono unici. La voce e gli occhi del prof. Dentico diventano, nei vent’anni in cui lo seguiamo, lo strumento per conoscere tutti i personaggi di questo racconto corale, dove ogni singolo protagonista porta un carico di sofferenza e di solitudine che, nella relazione con gli altri, diventa un dono da condividere.

Collettivo Zampalù racconta l'incontro tra persone, diverse per cultura e per storia personale, che trovano nella scrittura, nel racconto, la possibilità di far conoscere qualcosa di sé e di alleviare le loro pene. E' un libro sulle potenzialità terapeutiche della relazione interpersonale, vissuta nel momento presente o rivissuta nel ricordo, che può diventare il luogo privilegiato per raccontare e raccontarsi. Una cura magica ma non priva di difficoltà per chi la intraprende; il racconto può diventare sollievo per le cicatrici che ciascuno porta dentro di sé ma solo attraverso il confronto con la propria storia e diluendone la carica emotiva attraverso la scrittura. Gli artefici di questa magia sono Marco Carboni (ex alunno di Dentico) e gli immigrati, quasi tutti irregolari, che Lorenzo, ormai in pensione, ha incontrato nel centro diurno in cui, quasi per caso, inizia a fare il volontario. L’esperienza della scrittura collettiva unisce i partecipanti e li aiuta a diventare parte di un progetto più ampio che va oltre la semplice sopravvivenza quotidiana. Il finale non è per nulla scontato e sino all’ultimo si rimane in ansia per le vite dei protagonisti; il legame che si è creato con la scrittura collettiva appare effimero perché si affievolisce, quasi sembra scomparire, nel momento stesso in cui il romanzo è terminato. Invece, in qualche modo, l'esperienza della scrittura, la relazione di fiducia costruita con tanta fatica consentono a ciascuno di assumersi le proprie responsabilità verso la vita, di non arrendersi e trovare la propria strada, di accettare il fallimento come parte della vita senza per questo sprofondare nella disperazione e nella ricerca di facili, ma effimere, vie d’uscita.

Il principale pregio del romanzo di Federico Bagni, per me, è proprio la capacità di creare dei personaggi assolutamente verosimili, che si possono incontrare nel luogo di lavoro, nelle esperienze di volontariato, o, almeno in parte, guardandosi allo specchio. Tutti i personaggi hanno una caratterizzazione psicologica complessa, nessuno di essi appare stereotipato, neanche quelli di cui conosciamo solo alcuni aspetti. In particolare mi è piaciuta la descrizione del centro diurno e dei suoi frequentatori: l’ho trovata assolutamente realistica, senza alcun cedimento alla semplificazione dell’immigrato buono contrapposto ai cattivi che non lo accolgono o viceversa dello straniero ingrato che rifiuta l’integrazione. Anche nei casi in cui viene riportato lo scontro con il pregiudizio, la prospettiva raccoglie i diversi punti di vista e le vittime possono diventare esse stesse colpevoli di emarginare chi infrange le regole del gruppo oppure dare sfogo a tutta la loro rabbia confermando i peggiori stereotipi sugli immigrati.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Collettivo Zampalù
  • Autore: Federico Bagni
  • Editore: Autodafè
  • Data di Pubblicazione: ottobre 2013
  • ISBN-13: 9788897044321
  • Pagine: 224
  • Formato - Prezzo: brossura - Euro 16,00

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