29 settembre 2013

Divergent - Veronica Roth

La società distopica in cui vive Beatrice Prior è suddivisa in cinque fazioni, ognuna delle quali è consacrata a una virtù: sincerità, altruismo, coraggio, concordia e sapienza. Il momento cruciale nella vita dei cittadini è il Giorno della scelta, che cade allo scoccare del sedicesimo compleanno: ogni giovane sceglie a quale fazione votare il proprio futuro. Ora tocca a Beatrice, e la sua scelta non solo sorprenderà tutti, ma segnerà per sempre il suo destino, catapultandola in un mondo duro e violento e facendole scoprire le crepe di una società che è tutto tranne che perfetta. Una società che la vorrebbe morta se scoprisse il suo segreto. Perché Beatrice non è una ragazza qualunque, lei è una divergent. Una diversa.

Recensione

Primo romanzo dell'omonima trilogia, Divergent è riuscito da subito a distinguersi dalla massa di emulatori di Hunger Games, raggiungendo una fama quasi pari al bestseller della Collins.

Dal canto mio, confesso di aver fatto un po' fatica a farmi un'opinione precisa di questo libro, un po' per lo stile semplice e asciutto che inizialmente lasciava presagire una storia molto più infantile di quanto non sia in realtà, un po' perché il concetto di base su cui poggia il mondo distopico di Divergent non mi sembrava avesse molto senso. In un immaginario futuro post-bellico, gli abitanti di Chicago vengono suddivisi in cinque distinte fazioni, ognuna delle quali persegue ai limiti dell'ossessione una particolare virtù, al fine di evitare l'insorgere di nuove guerre e distruzioni.

Ora: immagino esistano infinite scuole di pensiero su quale sia il modo migliore per assicurare la pace universale e sicuramente una risposta univoca non è stata ancora trovata, ma a mio modo di vedere esasperare le divisioni interne e promuovere l'incomunicabilità fra le parti non mi sembra un'idea così buona.

Al contrario Veronica Roth sembra considerarla una soluzione brillante, per questo ha ideato queste cinque fazion:gli Abnegati, che perseguono la rinuncia a qualunque forma di egoismo fino agli estremi di una vita monastica, gli Intrepidi, che incoraggiano una vita fatta di atti eroici , gli Eruditi, che mettono al primo posto la ricerca della conoscenza, i Candidi, per i quali l'onestà è al primo posto, e i Pacifici, che esaltano l'amicizia e la bontà d'animo.

Ogni fazione ritiene che la propria virtù caratteristica sia la chiave per evitare qualunque forma di contrasto fra gli uomini. In effetti, posso capire che l'essere onesti o altruisti possa aiutare la convivenza fra gli essere umani, ma il coraggio proprio faccio fatica a inserirlo in questa categoria. Sinceramente ho avuto l'impressione che la Roth stesse nuovamente tirando un po' le cose per i capelli in modo da avere una scusa per rimpinzare la sua storia di sequenze d'azione.

Al di là di queste perplessità, tuttavia, devo ammettere che l'autrice è effettivamente riuscita a comporre un romanzo degno di esser letto, grazie soprattutto alla sapiente combinazione di un'eroina interessante e una trama avvincente.

Beatrice è nata nella fazione degli Abnegati ma da sempre fatica a integrarsi. Quegli atti di altruismo che sembrano riuscire così naturali ai suoi genitori e a suo fratello per lei hanno sempre rappresentato una faticosa lotta contro se stessa. Crescendo, infatti, ella ha sempre avvertito il desiderio per una vita diversa, meno sottomessa e più avventurosa. Ora che ha raggiunto i sedici anni, tuttavia, può finalmente sottoporsi ad un test attitudinale e scegliere a quale fazione legare il resto della sua esistenza. Inutile dirlo, Tris decide di rischiare l'ostracismo della sua famiglia scegliendo la fazione degli Intrepidi. Ma le cose ovviamente non sono così semplici: per essere effettivamente accettata tra le fila degli Intrepidi Tris dovrà superare un periodo di training estremo che la spingerà al limite sia fisicamente che psicologicamente. Dovesse fallire rischierebbe di restare senza fazione conducendo il resto della sua vita da paria. Peggio ancora, i test attitudinali della ragazza hanno un risultato ambiguo e pericoloso che potrebbe costarle la vita se qualcuno lo scoprisse: è una Divergente.

E' in questo che il romanzo della Roth mostra il suo valore, ovvero nell'efficace descrizione della battaglia per affermare la propria individualità in una società che tende ad incanalarci in modelli predefiniti e facilmente governabili e poco apprezza chi non segue le sue regole. Mantenere quei tratti distintivi che ci rendono unici e inimitabili e allo stesso tempo riuscire a essere accettati in un gruppo di coetanei, colleghi o compagni di scuola, è un processo complicato non solo per gli adolescenti e può condurre a volte a grandi dubbi e sofferenze. Tris è un'ottima eroina da questo punto di vista: coraggiosa, impertinente e orgogliosa, sembra assolutamente inadatta a una vita da Abnegata, tuttavia la permanenza con gli Intrepidi le fa scoprire un lato empatico e altruista di cui pensava di esser priva e che le rende difficile adeguarsi al brutale egoismo preteso dalla sua nuova fazione. Minuta e poco attraente, non è la solita "Catwoman travestita da ragazza della porta accanto", ha un carattere testardo e una lingua tagliente e non è soggetta all'amore cieco e incondizionato di tutti i personaggi maschili del racconto. La sua storia d'amore con lo scontroso Quattro è dolce e gradevole, sebbene un po' prevedibile.

Molti non hanno gradito che questo primo romanzo fosse quasi interamente focalizzato sul periodo di training per diventare Intrepido lasciando poco spazio all'azione, tuttavia questa mi sembra una lamentela un po' campata per aria se si considera che molte delle sequenze in questione non hanno nulla da invidiare a scene di guerra in quanto a brutalità e suspence. In effetti la Roth dimostra di essere particolarmente portata per i racconti d'azione e sicuramente non si fa alcuno scrupolo nell'inserire scene di violenza nel suo racconto, al contrario il mondo da lei inventato è ricco di personaggi spietati e senza scrupoli, disposti a seminare più di una vittima al loro passaggio.

Sicuramente quindi non un racconto per i poco coraggiosi, ma una storia accattivante raccontata con un ritmo incalzante che mi ha portata a divorarla in un paio di giorni, nonostante i dubbi iniziali.

E' vero che alcuni aspetti del romanzo sono poco sviluppati, specialmente quando si tratta dei dettagli che caratterizzano l'ambientazione distopica; ad esempio non viene spiegato esattamente cosa abbia portato alla decisione di dividere la società nel presente ordinamento o come essa sopravviva, e poco o nulla viene detto delle fazioni dei Candidi e dei Pacifici, che rimangono quasi interamente sullo sfondo, tuttavia questi sono difetti tipici dei volumi iniziali di una trilogia e mi aspetto che molti dubbi vengano chiariti nei prossimi capitoli. Certo questo non giustifica totalmente una mancanza di approfondimento da parte dell'autrice, ma la rende quantomeno comprensibile e accettabile, senza contare che personalmente preferisco quegli scrittori che non spiattellano immediatamente tutti i loro segreti.

Al contrario, ciò che ho trovato piuttosto irritante è il messaggio che il libro sembra voler passare riguardo all'istruzione, ovvero che la ricerca di conoscenza dovrebbe essere limitata entro certi confini perché un'eccessiva sete di sapere è segno di arroganza e volontà di dominare il prossimo (a riprova di ciò i membri della fazione degli Eruditi sono descritti come arrivisti e calcolatori). Onestamente tutto questo mi è suonato fastidiosamente "religioso", ma può anche essere che stia mal interpretando gli intenti dell'autrice per cui le concederò il beneficio del dubbio sperando possa redimersi nel prossimo romanzo.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Divergent
  • Titolo originale: Divergent
  • Autore: Veronica Roth
  • Traduttore: R. Verde
  • Editore: DeAgostini
  • Collana: Le Gemme
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • ISBN-13: 9788841871423
  • Pagine: 480
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 14,90

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