31 agosto 2013

Notturno digitale - Irene Incarico, Elisa Podestà

Fra le strade buie e bagnate dalla pioggia strisciano come ombre i tormentati personaggi di questo romanzo, una banda di scalcinati eroi capitanati da una ragazza cyborg, Vega, il cui passato è avvolto dalle tenebre più oscure. A farle da spalla, un bizzarro hacker e alcuni amici fedeli. A condurre il gruppo sfidando i continui pericoli, un insolito vampiro che lotta per la propria libertà da un patto millenario. Sono uomini dalle esistenze celate, identità cancellate dalla carta e dalla rete informatica, un nulla che si torce nel sottosuolo putrido della città e in abitazioni anonime. Nell’aria, resta il suono di vecchie canzoni synth pop e new wave anni Ottanta a fare da cornice alle azioni dei personaggi. Avverrà la resurrezione per questa umanità privata dei sentimenti e della propria anima?
Attraverso una scrittura tagliente come il ghiaccio, approvata a pieni voti dal maestro della science fiction Valerio Evangelisti, Irene Incarico ed Elisa Podestà ci trascinano per i piedi in un universo collassato che lascia in bocca il sapore della rovina, acre come il sangue.

Recensione

Etichette e definizioni lasciano il tempo che trovano, ma vale la pena soffermarsi su alcune, specialmente su quelle nuove, create ad hoc per consacrare nuovi possibili generi o nuove forme di interazione tra canovacci narrativi tradizionali e definiti. E' il caso di questo romanzo a quattro mani, che si presenta come cybergoth: una mescolanza di cyberpunk e di narrativa gotica che si realizza nell'ambientazione, nella scelta dei personaggi e nella trama stessa. Una scelta narrativa audace e ben accolta, soprattutto in un panorama narrativo nazionale piuttosto arido, che si unisce all'altra piacevole scelta di un'ambientazione squisitamente italiana. Purtroppo, come a volte capita, le intenzioni di chi scrive rimangono carta bianca, mentre il prodotto finito non corrisponde pienamente alle promesse e alle aspettative di chi legge.

Se il particolare e originale connubio, amplificato dall'incontro stilistico tra due autrici, vorrebbe presentarsi già come un merito, la sua realizzazione non pienamente convincente, unita a certe debolezze di trama, non può che spingere verso un giudizio intermedio. Le due autrici, del resto, sono solo alla loro prima prova e hanno tutto il tempo per migliorarsi e sorprendere sempre di più i lettori.

L'elemento principale, il più evidente e il più discusso, resta il connubio dei generi, che parrebbe corrispondere ai distinti gusti delle due scrittrici. L'incontro però non si risolve in una reciproca contaminazione, né in una piena fusione: del gotico si salva solo una certa coloratura della città di La Spezia, mentre tutto l'intreccio e buona parte dell'ambientazione fantascientifica si ascrivano al collaudato cyberpunk di gibsoniana memoria. Nello specifico, troviamo un'Italia futura disgregata e trasfigurata in una distopia che ha portato alle estreme conseguenze la divaricazione tra ricchi e poveri, tra elites e minoranze. Un tema classico, ma ben sorretto da connotazioni sociologiche specifiche, sintomo di un attento sguardo delle autrici sull'Italia attuale. Tra le strade buie, vagamente horror di La Spezia, si aggirano personaggi che nella maggior parte dei casi sono tipi del cyberpunk più classico: hacker, ricettatori e criminali di vario genere, intellettuali autoesiliati, potenti dirigenti d'azienda, giovani sbandati e vittime di esperimenti di laboratorio. Voce fuori dal coro quella di Altair, protagonista maschile del romanzo, punto di forza e allo stesso punto debole del romanzo. Altair gioca sempre affiancato a Vega, protagonista femminile, in un continuo gioco di specchi. Altair ha il fascino del tenebroso e un passato oscuro; Vega è fuggita da un laboratorio, non ricorda nulla del suo passato e ignora persino quanti innesti cibernetici ospiti il suo corpo. I due, insieme, incarnano spiriti differenti del diverso e del disumano, due punti di vista opposti calati in un comune contesto alienante. A ben vedere però è soltanto Vega a reggere il gioco, centro indiscutibile dell'intreccio cyberthriller al quale può essere ridotta essenzialmente la trama, mentre Altair è ininfluente, a parte fare in qualche raro caso da deus ex machina. Scoprire poi (e non è davvero un gran colpo di scena, quindi mi permetto questo piccolo e trascurabile spoiler, almeno a mio giudizio) che è un vampiro, se aggiunge fascino e colore a personaggio (e ringraziamo le autrici per aver rispolverato la vecchia figura animalesca e orrifica del vampiro!), certo non aggiunge nulla a livello di trama, risultando ben presto un personaggio tagliato fuori sia dal contesto che dall'intreccio principale, al punto che potrebbe essere eliminato senza che cambi alcunché. 

Altair dunque pare il sintomo indiscutibile di una mancata coesione narrativa tra i due generi: la parte cyber ingloba quella goth, mentre la trama si riduce a un intreccio thriller in stile Neuromante, la ricerca di gingilli tecnologici e password per fare affondare lo strapotere tecnofinanziario delle grandi compagnie. Il comparto stilistico non offre consolazioni, la scrittura risulta talvolta spenta e opaca, salvo improvvise colorazioni gotiche della città, specialmente nella prima parte, e che poi spariscono, lasciando spazio a una trama che inizialmente fatica a emergere (altra debolezza strutturale) e poi travolge tutto con il suo ritmo sincopato e frenetico da corsa contro il tempo.

Sull'altro piatto della bilancia poniamo una serie di chicche che si possono considerare dei regalini da parte delle autrici ai loro lettori: il campo semantico astronomico, innanzitutto, che dà i nomi ai personaggi principali (Altair, Vega e l'antagonista Deneb: le tre stelle che formano il "triangolo estivo"), insieme a una miriade di riferimenti alle varie costellazioni; il supporto musicale, in secondo luogo, affatto invadente, che ben si adatta all'ambientazione scelta, e che non manca di regalare qualche altra easter egg, come il personaggio chiamato Faber.

Il finale un po' aperto e l'ampiezza dell'ambientazione rendono plausibili ulteriori sviluppi narrativi. Nonostante le debolezze di questa prima opera, sono sicuro che c'è ampio margine per un miglioramento.

Giudizio:

+2stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Notturno digitale
  • Autore: Irene Incarico, Elisa Podestà
  • Editore: Cut-up Edizioni
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Collana: Neon
  • ISBN-13: 9788895246246
  • Pagine: 310
  • Formato - Prezzo: Brossura - 15,00 Euro

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