13 novembre 2012

Viaggio a Konigsberg - Gerardo Guerra

Negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale, il giovane ingegnere polacco Nikolaj Michajlovicˆ si trasferisce a Königsberg, dove partecipa alla costruzione dell’immensa potenza militare tedesca. Il racconto si incentra sul conflitto psicologico del protagonista, combattuto tra gli occhi della bellissima Rosina e la violenza dei cannoni prussiani, tra la nostalgia per il proprio paese e l’isteria collettiva che va crescendo in Europa, fino all’incontro con il proprio sé irredento, che ogni popolo e ogni uomo deve incontrare. Il cammino si snoda fino a quella tragica mattina di Sarajevo, quando l’Europa incontrò il proprio destino e l’arciduca Francesco Ferdinando la morte.

Recensione

Romanzo breve ma non facile. “Viaggio a Konisberg” di Gerardo Guerra ha diversi livelli di lettura, rendendo un compito arduo la comprensione della storia e richiedendo una buona dose di concentrazione e di conoscenza dell'epoca per coglierne in pieno il senso. Infatti, prima di scrivere questa recensione, l’ho riletto due volte, giusto per capire se avevo perso qualche passaggio.

Qui siamo nel periodo subito antecedente la Prima Guerra Mondiale quando il protagonista, l’ingegnere polacco Nikolaj Michajlovic, riceve una lettera che lo invita a recarsi a Konigsberg per lavoro. Essendo questa la sua prima esperienza dopo l’università, Nikolaj, spinto anche dalla madre, non si rende subito conto che con il suo ingegno andrà ad alimentare la macchina bellica della Germania nel periodo subito antecedente allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Durante si innamora anche della figlia del legale dell’azienda in cui è stato chiamato a lavorare, Rosina Kreisler.

La narrazione in prima persona e i frequenti sbalzi temporali e spaziali disorientano il lettore fin dalle prime righe, trasportandolo in un’atmosfera sospesa comunque ben costruita. C’è però una ricerca spasmodica della frase breve a effetto che non giova alla scorrevolezza della lettura. Alcune sono come riuscire a distinguere i contorni di un affascinante paesaggio in un giorno di nebbia fitta, altre invece stonano e fanno perdere il ritmo. In più, la narrazione onirica è in linea con il periodo storico descritto e rende l’opera ancora più intrigante per chi ha un debole per gli avvenimenti di inizio ventesimo secolo.

Nota finale, la storia d’amore tra Nikolaj e Rosina avrebbe potuto essere approfondita di più in relazione ai grandi avvenimenti in cui il protagonista si ritrova a vivere.

In conclusione, “Viaggio a Konigsberg” è un buon racconto. L’autore è bravo nella costruzione del personaggio principale e dell’atmosfera ma lo è meno nello sviluppo della trama. Merita una lettura, anche solo per farsi venire l’acquolina per il romanzo “Il velo che ricopre le tenebre”. Conclude “Viaggio a Konigsberg” un racconto brevissimo dal titolo “Caligo”, con atmosfere oniriche ancor più accentuate e forti richiami alla cultura classica che va ad aggiungere ulteriore inquietudine nel lettore prima di chiudere il libro.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Viaggio a Konigsberg
  • Autore: Gerardo Guerra
  • Editore: Edizioni della Meridiana
  • Data di Pubblicazione: 2004
  • Collana: Alpha libri Narrativa
  • ISBN-13: 9788887478846
  • Pagine: 60
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 8,00

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