9 settembre 2009

Trinity Blood Rage Against the Moons Vol.1: From the Empire - Yoshida Sunao

Political turmoil, terrorist plots, and the relentless desire for personal revenge threaten to escalate the conflict between humans and vampires into a full-blown war. Special Ops Team AX will use every brutal weapon on hand - including a Crusnik, a vampire that preys on other vampires - to save mankind.
Packed with action, emotion and artistry, this first volume of Rage against the moons contains tales of heroism, sacrifice and restribution, as the AX agents strive to protect the innocent and keep the peace.

Recensione

Questo volume, che purtroppo in italiano non è stato tradotto, racchiude cinque storie e rientra in un formato che qui non è molto diffuso: quello delle light novels, testi troppo lunghi per essere racconti e troppo brevi per essere romanzi. Spesso e volentieri - e questo è uno di quei casi - le light novels si prestano ad una doppia lettura: prese singolarmente hanno, come i racconti, un inizio e una fine ben chiari, ma, se lette una dopo l'altra, vanno a comporre una vicenda più complessa e sfaccettata. Ovviamente, con il proseguire della storia i riferimenti a quel che è accaduto prima aumentano, ma questo, se l'autore è bravo, non guasta la festa ad un eventuale lettore neofita distratto, il quale, invece di cominciare dal volume uno, abbia acchiappato il volume quattro. Nel caso di Yoshida, ve lo dico prima: è bravo, è bravo. E vi dico anche un'altra cosa: da questi racconti sono stati tratti un manga e un anime. Le trasposizioni animata e grafica hanno solleticato la mia curiosità, ho voluto scoprire da dove venissero fuori e sono arrivata alle novelle. E, nonostante io ami manga e anime, sono partita prevenuta: c'era un certo grado di snobismo in me, tipo "sì, va be', saranno scritte con i piedi, in fondo ci hanno tirato fuori giornaletti e cartoni animati". Me lo sono dovuto rimangiare, gente.

Il giudizio in merito allo stile non ha solide fondamenta, visto che si tratta di una traduzione inglese di un originale giapponese. Certo è che di "detto" in queste novelle non c'è nulla: lo scrittore non indulge in descrizioni e lascia che il lettore si faccia le sue idee e tragga le sue conclusioni semplicemente dall'agire dei personaggi. E, comunque, ci sono altri elementi che possono dare la misura della perizia o meno di uno scrittore.

Primo: Yoshida gestisce molto bene le trame. E non è semplice cercare di fare un racconto componibile: deve stare in piedi da solo e nello stesso tempo rientrare in un quadro generale che, soprattutto quando le cose vanno avanti e i legami con le "puntate" precedenti aumentano, diventa molto complesso.

Secondo: ci sono dei bei personaggi, niente affatto stereotipati. Con pochi tocchi molto precisi, l'autore riesce a farteli conoscere e comprendere. Non al cento per cento, ovvio, ma quello che ancora non sai vuoi saperlo e, morale della favola, vai avanti a leggere sperando di scovare qualche indizio. Quello meglio riuscito è senz'altro il protagonista, Abel Nightroad, prete errante e agente AX, occhialuto, dal cuore tenero, imbranato e goffissimo, ma anche... eh, non ve lo dico! Scopritelo da soli! (Diciamo che dopo un po' ti chiedi chi sia, questo tizio, quale dei lati di sé che mostra di volta in volta sia quello vero).

Terzo: i vampiri! Scordatevi, Vivaddio, quelli bellibellibelli in modo assurdo eccetera: sono regolari, old school, insomma, niente innovazioni strane. E comunque, se non volete farli arrabbiare, chiamateli Methuselah, la razza dalla lunga vita. È così che pensano a se stessi: dar loro dei "vampiri" equivale ad un insulto mortale (considerata la forza che si ritrovano, è una pessima idea). Sono creature aristocratiche, con un orgoglio smisurato, valori che ricordano molto da vicino quelli della cavalleria, uno spiccato senso dell'onore e del dovere... e ben poca considerazione per i Terran, come chiamano con disprezzo gli umani. (Fra l'altro, è molto interessante il punto di vista dello scrittore, che traspare nei racconti. Umani e Methuselah sono coinvolti in una guerra fredda che dura da secoli e in ambedue gli schieramenti ci sono fazioni che premono per scatenare un conflitto totale. Però, alla fine, quel che Yoshida vuol trasmettere è un messaggio di tolleranza: non ci sono Methuselah e non ci sono Umani: ci sono solo persone. Possono essere buone o cattive, ma questo indipendentemente dalla razza di appartenenza.)

Quarto: l'ambientazione. È abbastanza strana. Non strana come quelle tipiche del weird fantasy, ma diciamo che il mondo come noi lo conosciamo c'entra come i cavoli a merenda. Gli scrittori "pop" giapponesi non si fanno grossi problemi a partire per la tangente, tirando fuori realtà alternative quanto meno sconcertanti. (Il grande pubblico nipponico pare essere molto più propenso di noi alla sospensione dell'incredulità.) Per quel che riguarda l'ambientazione di Trinity Blood, ci sono due cose da dire: primo, un autore italiano che proponesse ad un qualsiasi editore un Vaticano alternativo, con un papa ragazzino, una cardinalessa - non fatevi ingannare, il personaggio del cardinale Caterina de Medici, detta la Lady di Ferro, è strepitoso - e agenti operativi che assomigliano più a James Bond che a Don Camillo, verrebbe calciato in tempo zero e forse crocefisso in sala mensa. Secondo, Yoshida ha fatto senz'altro un gran lavoro di documentazione per riuscire ad integrare così bene dati reali - ci sono tantissimi riferimenti a città e monumenti italiani - con elementi fantastici. Tuttavia, e questo è senz'altro un pregio, non si danna l'anima a spiegare al lettore tutto-tutto-tutto del mondo che ha creato, difetto frequente e che mi infastidisce assai: lui spiega e mostra esattamente quello che serve in quel momento, senza inondarti di particolari noiosi.

In definitiva, è un libro che vale la pena leggere sia che uno provenga dal comparto anime e manga e voglia saperne di più, sia che uno non sappia un accidente della storia. È ovvio che non ci troviamo di fronte ad un capolavoro della letteratura, ma si tratta comunque di un buon prodotto onesto, divertente e ben scritto (le citazioni liturgiche in latino sono piene di errori, ma fa lo stesso!).

Dettagli del libro

  • Titolo: Trinity Blood Rage Against The Moons vol.1: From The Empire
  • Titolo originale: Trinity Blood Rage Against The Moons vol.1: From The Empire
  • Autore: Yoshida Sunao, Shibamoto Thores (illustrazioni)
  • Traduttore: Anastasia Moreno
  • Editore: Tokyopop
  • Data di Pubblicazione: 2007
  • ISBN-13: 9781598169539
  • Pagine: 220
  • Formato - Prezzo: Copertina morbida - 7.99 USD

2 Commenti a “Trinity Blood Rage Against the Moons Vol.1: From the Empire - Yoshida Sunao”

  • 9 settembre 2009 alle ore 13:40
    sakura87 says:

    Sai che strano? Pensavo che i racconti fossero ispirati al manga, e non viceversa!

  • 9 settembre 2009 alle ore 14:16
    Unknown says:

    All'inizio, quando ho cominciato l'anime, lo pensavo anche io. Poi siccome mi è piaciuto moltissimo, ho iniziato il manga e lì ho scoperto che ambedue non erano altro che l'adattamento di un ciclo di light novels. E né il manga né tantomeno l'anime comprendono tutti i racconti. Peccato che l'autore sia morto, quindi il finale di tutto quanto non lo conosceremo mai!!!

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