6 luglio 2009

Il bambino che sognava la fine del mondo - Antonio Scurati

"Correte. Mio padre sta uccidendo mia madre." La telefonata arriva alla stazione di polizia alle due del mattino. A farla è un bambino biondo con due grandi occhi blu che fissano il vuoto. Ma la mamma gli toglie la cornetta dalle mani: non è vero, non è accaduto niente, suo figlio urla nel sonno, si aggira per la città nel cuore della notte, suo figlio è sonnambulo. È un bambino che, notte dopo notte, sogna la fine del mondo. Trent’anni più tardi, un terribile sospetto scuote una città del Nord Italia: i bambini di una scuola materna accusano gli adulti di azioni orribili. Ben presto, propagato da giornali e televisioni come una pestilenza del nuovo millennio, il contagio della paura si allarga all’intero Paese. Tutta l’Italia si sente minacciata dal Male. In molti cominciano a sussurrare il nome del Diavolo. È in atto una cospirazione diabolica o si sta scatenando una caccia alle streghe? Nella stessa città, un professore universitario disilluso, legato a una donna che ama ma dalla quale non vuole figli, viene sollecitato da un grande giornale a condurre un’inchiesta sul caso che spaventa l’Italia. Lui oppone resistenza. Ben presto, però, risucchiato dal gorgo della cronaca nera, dovrà scoprire quanto sia sottile la linea che separa la vittima dal carnefice, l’accusato dall’accusatore. E i terrori notturni di quel bambino che sognava la fine del mondo riemergeranno implacabili, almeno fino all’alba di una speranza. Antonio Scurati, dopo Una storia romantica, torna con forza all’oggi, ai temi e alle atmosfere de Il sopravvissuto. Con un romanzo costruito sulla testimonianza diretta dell’autore/personaggio, dà vita a una feroce critica del mondo dei media ma anche al racconto, commosso e partecipe, di una società regredita ai territori dell’infanzia. E, affrontando a viso aperto la crisi di tutte le nostre istituzioni, l’università, la chiesa, la famiglia, la politica, ingaggia un corpo a corpo con i nostri fantasmi. I fantasmi e le speranze di un’umanità la cui unica grande passione sembra essere oramai la paura.

Recensione

Bisogna chiarirsi: questo libro non è stato scritto per dare forma compiuta ad un talento letterario, peraltro chiarissimo ed ineccepibile. E, ancora più importante: questo libro non può entrare nelle sterili polemiche di un premio letterario, dove vincono sempre gli stessi. I più forti. Da anni.
A me pare che questo libro sia stato scritto, tanto per cominciare, per scuotere disturbando il sonno delle coscienze. Questo libro entra un po' più in profondità di una sequela di belle parole messe in fila comme il faut, questo libro parla della orrenda società italiana perfettamente ormai plasmata dai mass media ed in particolare dalla tv. Di come lo specchio persino dell'orrore più grande non sia altro che lo specchio televisivo.

Non racconterò la storia, perché tanto non serve; la trama è una delle tante trame sottotraccia della nostra società circense e morbosamente vouyeristica. Dirò invece che mi ha fatto schifare ancor di più (se ce ne fosse ulteriore bisogno) la tv, i suoi stupidi sacerdoti, le sue trasmissioni inutili. Mi ha fatto capire che l'unica soluzione (l'unica proprio) è non guardarla più. Abbandonarla a se stessa.
In secondo luogo questo è un romanzo sulla paternità e non soltanto perché Scurati sta per avere una bambina, alla quale il libro è dedicato. Questo è un romanzo sulla paternità e sul ruolo (su alcuni aspetti di questo) che i padri possono pretendere e che dovrebbero rispettare. Su che tipo di presenza deve essere la loro (la nostra) rispetto ai bambini messi al mondo. Per ora Scurati ipotizza, non avendo l'esperienza diretta, ma ipotizza bene, indica traiettorie possibili di riflessione.

Sicuramente un romanzo duro, difficile, che non si nasconde, chiaro e crudo, non sempre impeccabile (ma come ho detto, non credo fosse quello il suo scopo: stupido fermarsi al dito se quello indica la luna!) ma che arriva diritto al punto, al punto dell'esistenza-bambina e quindi, dopo il tempo che ci vuole, di quella adulta. Il tutto scritto senza personaggi ma indicato con nomi e cognomi. Veri. Da leggere, per non appassire. Le streghe le lasciamo ai giullari: ottima compagnia.

Dettagli del libro

  • Titolo: Il bambino che sognava la fine del mondo
  • Autore: Antonio Scurati
  • Editore: Bompiani
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • Collana: Narratori Italiani
  • ISBN-13: 9788845262418
  • Pagine: 308
  • Formato - Prezzo: Brossura - 18,00 Euro

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