16 febbraio 2016

Dissonanze Erotiche - Luciana Battan

Anna è sola a Donaueschingen nella Foresta Nera dove c'è la sorgente del Danubio. Qui inizia il suo viaggio. Non sarà facile. E' l'inverno del 1984 e ha fatto una promessa: cercherà il figlio che suo marito ha avuto con una gitana. Per farlo seguirà l'unica informazione che ha: il grido d'aiuto scritto su una cartolina da Marija Cassian, zingara rumena. Suo marito Rami Jancovic, un antropologo serbo, non è a Donaueschingen con le. Il suo "rifugio" è una stanza asettica dell'ospedale Niguarda di Milano, dove cercano di ricucirgli gli strappi provocati nel sistema immunitario dall'Hiv. La speranza di salvarsi è appesa ad un filo; per questo vuole trovare quel figlio che non sapeva di avere e non ha mai conosciuto. Anna lo farà al posto suo e lui seguirà il suo percorso a distanza, attraverso le cartoline che regolarmente le spedirà. Messaggi brevi ed infuocati di sola andata, nei quali racconterà i luoghi visitati alla ricerca delle tracce del bambino e rivelerà gli incontri con altri uomini. Altri uomini sì, perché Anna è sola e ferita dalla vita. Non è una ninfomane, ma cercherà il contatto con altri attraverso esperienze erotiche nuove e diverse, perché ha una carica sessuale fortissima che la spinge ad osare sempre di più. Finché la sua esperienza assume una connotazione particolare, ricercando anche un piacere sognato però mai espressamente dichiarato. Essere sodomizzata da sconosciuti sarà travolgente al punto da preferirlo quasi a un rapporto sessuale normale. Poi sarà un crescendo di ricerca passionale, una smania insaziabile di sperimentare e osare, una strada disseminata di pericoli, assieme a incontri folgoranti, costellata di individui di varie etnie e condizioni, spronata e sostenuta dallo spasimo incessante di voglia di vivere e di ritrovare il bambino. La "via" è quella del Danubio, dalla sorgente passando per Vienna e, nel sequel, per Budapest e Belgrado. Dissonanze erotiche è infatti il primo libro di una duologia erotica, il sui secondo volume seguirà a breve

Recensione

Mi aspettavo sinceramente di più da Dissonanze Erotiche, il romanzo di genere erotico appunto, scritto da Luciana Battan. Un senso di vuoto è quello che rimane dopo aver letto, l’ultima pagina del libro.

Dissonanze Erotiche è un libro estremamente triste tanto è grande la solitudine che vive la giovane Anna Mandelli, protagonista del romanzo, lo stesso sentimento che la induce ad agire perversamente, consumata dal continuo desiderio di soddisfare la sua carne.
La lotta di Anna con se stessa si traduce lentamente in una resa che deriva dall’accettazione del suo modo di essere, con una graduale riduzione degli scrupoli morali.

L’impossibilità di vivere la sessualità con suo marito porta la donna a bramare altri uomini e a cercare in questi qualsiasi cosa le lasci dentro un’emozione cui appigliarsi per sentirsi viva.
E’ molto insolita la scelta di accostare la figura di un malato di HIV, malattia ancora sconosciuta negli anni in cui è ambientato il romanzo, con quella di una donna che pur di soddisfare i suoi istinti è disposta a tutto e forse la vicenda poteva essere uno spunto per lanciare, tra le righe, un messaggio rivolto alla prevenzione contro le malattie veneree.

La storia è tutta basata sulla perversa idea di amore che Anna ha nei confronti di Rami Jancovic, antropologo serbo a cui è sposata, ricoverato da svariati mesi in ospedale: la donna scinde il suo sentimento dal bisogno, fisiologico per lei, del sesso; lo stesso amore la spinge a viaggiare per il Nord Europa alla ricerca del figlio che Rami ha avuto pochi anni prima di conoscerla, con una giovane zingara, di cui però il malcapitato non aveva conoscenza.
Una cartolina d’aiuto è l’input che dà una scossa alla storia e avvia il tour di Anna dalla Rinascente di Milano alle fredde notti tedesche ed austriache nel corso delle quali avrà modo di fare svariati incontri che, tralasciando menage-a-trois e le rapide passioni ad altaquota o il sadomasochismo, danno la possibilità di conoscere realtà commoventi e toccanti: la storia delle due sorelle ebree è molto forte, così come la vita nei campi rom dove donne e bambini sono oggetti di proprietà il cui sfruttamento si traduce in bottiglie di vino e violenze di ogni tipo.

Il libro è scritto davvero bene, le espressioni sono di un’elevata ricercatezza che a tratti raggiunge tinte poetiche e la armoniosità di alcune espressioni è un piacere per la lettura che si consuma velocemente.
E’ un testo scritto da una persona di grande cultura (come si evince dai numerosi rimandi di ambito artistico, storico, letterario, linguistico), ma soprassedendo il giudizio che comunque è di un buon romanzo, piccoli riferimenti pungenti sul modo di essere dei meridionali li avrei evitati, sono un po’ troppo marcati in via esclusiva per giunta.

Il fatto che ci sia un seguito all'opera giustifica in parte il finale sospeso delle ultime pagine che comunque mi ha lasciata un po' interdetta; spero ci sarà un epilogo per la storia di Anna e Rami che possa dare un senso conclusivo all’intera vicenda.

In conclusione tre stelle quindi per Dissonanze erotiche, la cui dissonanza, credo, si esprima veramente nel personaggio di Rami che accetta una relazione aperta con Anna e il mondo erotico del desiderio.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Dissonanze Erotiche
  • Autore: Luciana Battan
  • Editore: Edizioni Anordest
  • Data di Pubblicazione:2015
  • Collana: Linea controcorrente
  • ISBN-13: 978-8898651825
  • Pagine: 288
  • Formato - Prezzo: Brossura - 12,67 Euro

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