16 gennaio 2016

I veleni della dolce Linnea - Arto Paasilinna

Nel giardino di una casetta rossa, nella quieta campagna dei dintorni di Helsinki, un'esile vecchietta sta annaffiando la sua aiuola di violette. Le rondini volteggiano cinguettando, i calabroni ronzano, un gatto sonnecchia sul prato. Ma l'idillio, ahimè, è solo apparente: la vita tranquilla di Linnea Ravaska, ottuagenaria vedova di colonnello, è avvelenata da una banda di malfattori che piomba ogni mese dalla capitale per estorcerle la pensione.

Lo snaturato nipote Kauko e i suoi degni accoliti non si accontentano di derubarla, ma devastano tutto quanto si trovano davanti, torturano il gatto, picchiano per gioco, saccheggiano, sporcano, distruggono, senza che Linnea osi ribellarsi, fino al fatidico giorno in cui il troppo è troppo.

Recensione

Linnea Ravaska, la protagonista del romanzo tra il macabro e il satirico di Paasilinna, è, a differenza di quanto il titolo induca a pensare, tutt'altro che dolce: non per nulla il suo appellativo, perfettamente adatto al personaggio, è quello di Colonnella. Non solo e non tanto perché vedova di un Colonnello, eroe della guerra di indipendenza finlandese contro l'URSS, ma perché nei panni di un militare ci sta benissimo: ha tutta la freddezza per formulare strategie di contrattacco a medio e lungo termine e ampie capacità tattiche per affrontare situazioni in cui si ritrova a mal partito, ribaltandole in suo favore.

L'immagine, che viene fuori dal racconto, di una Finlandia in cui gli anziani sono vittime abituali di tossici, ubriaconi e spostati è volutamente ingigantita dalla volontà dell'autore di ridimensionare il mito dell'efficienza e della pace sociale scandinave, mentre il risultato è una storia divertente, a tratti anche esilarante, da cui con una sceneggiatura snella e ben ritmata si potrebbe tirar fuori un bel film pulp.

La reazione di Linnea alle violenze del nipote e dei suoi compagni di deboscio è davvero singolare: inizia con un trattamento di bellezza nella foresta dell'estate finnica e continua con un piano di guerra che fa uso di tutte le armi a disposizione di un'anziana e indifesa vecchietta, dal revolver della buon'anima del colonnello al veleno fatto in casa, come le migliori torte di mele di Nonna Papera, a quelle di fortuna come un remo, che può diventare un'efficientissima clava.

La liberazione dal nipote scroccone e degenerato e dai suoi degni compari, che del resto avevano già progettato di far fuori la povera vecchina per intascarne l'eredità, assume il senso e il significato di una presa di possesso della propria vita, anche a settant'anni: quando Linnea, convinta di avere ancora poco da vivere, scopre che potrebbe campare ancora a lungo e bene, il dovere morale di ribellarsi diventa un piano d'azione che, pur tra imprevisti e colpi di fortuna fenomenali, arriverà a coronare la vita dell'atipica eroina con la totale emancipazione. Eliminati, con l'aiuto del caso ma non senza una buona dose di cinico pragmatismo nascosto da un sobrio velo di cipria d'altri tempi, i tre mortali ma per fortuna imbranatissimi nemici, Linnea potrà godersi una meritata vecchiaia lunga, in compagnia di una fiamma del passato, il medico di famiglia, che può garantire una decorosa dignità se non una passione sconveniente.

Diventa impossibile anche per il più convinto garantista non fare il tifo per Linnea nella lotta contro i tre sgangherati giovani che tentano di ucciderla, e alla fine Paasilinna riesce a convincere il lettore che in fondo la loro non è una gran perdita per il mondo, che se lo sono ampiamente meritati, tutto quel che gli capita, e che la buona vecchietta incarna il ruolo di una Nemesi, come si dice, nel giallo omonimo di Agatha Christie, anche di un'altra formidabile nonnina, miss Marple.

A volte l'eccesso di discorsi indiretti rende un po' falso il procedere della narrazione e di sicuro l'aiuto che la buona sorte elargisce a Linnea è troppo sfacciato per essere credibile, ma appunto, in una storia divertente, senza pretese né di critica sociale né di ricerca esistenziale, che ha il solo fine di essere una lettura gioiosa, chi si ne lamenterebbe?

Anzi, viene proprio voglia di partecipare questo susseguirsi di colpi di scena macabri, ambientati nella campagna o nei cimiteri o nei parchi di una Finlandia dall'estate calda e placida, ma non inoffensiva come potrebbe apparire. E, soprattutto, dalla vicenda della Colonnella si capisce perché nelle previsioni sull'aspettativa di vita le donne superano sempre gli uomini!

Giudizio:

+3stelle (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: I veleni della dolce linnea
  • Titolo originale: Suloinen Myrkynkeittaja
  • Autore: Arto Paasilinna
  • Traduttore: Antonio Maiorca, Helina Kangas
  • Editore: Iperborea
  • Data di Pubblicazione: 2003
  • Collana: Narrativa
  • ISBN-13: 9788870911176
  • Pagine: 208
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 15,00

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