21 agosto 2015

Nelle case della gente - Mirko Tondi

Il protagonista senza nome del romanzo, dopo aver ricevuto un messaggio criptico da una persona spuntata dal suo passato, ha l’opportunità di conoscere dettagli nascosti della propria vita. Frastornato da un’esistenza piena di vuoti e da un padre sbagliato, si ritrova a compiere un tour tra le stanze della casa in cui abita e allo stesso tempo un viaggio nei ricordi. Sempre in bilico tra memoria e futuro, la storia conduce verso un’unica direzione: la ricerca della verità, una verità nascosta, soppressa, inseguita, ritrovata. Nelle case della gente (nel 2014, finalista al Premio Edizione Straordinaria e vincitore del Premio BrainGnu) è un labirinto claustrofobico tra le pareti della precarietà, una tragedia privata in più atti che si snoda tra coincidenze, analogie inquietanti, date e numeri che ritornano a tormentare. A conclusione di ogni capitolo, lo studio di un romanzo, esercizio feticista e pedante, atto di riverenza assoluta mediante il quale il protagonista smonta i testi e li ricompone in una sorta di mosaico, dove le parole degli scrittori si mischiano con le sue a confondere finzione e realtà.

Recensione

Secondo libro che leggo di Mirko Tondi. Avevo letto una raccolta di racconti e questo è il nuovo romanzo, anche se preferisco sempre definirlo “racconto lungo”.
Lo sviluppo narrativo è piuttosto semplice: il protagonista, scrittore di non chiaro successo, è immerso nelle viscosità della sua esistenza tra relazioni sentimentali fallite, progetti mai portati a termine e un rapporto difficile con il padre.
Tuttavia nella lettura si ha la sensazione è che la storia non abbia uno sviluppo consequenziale, di fatto in fatto, di nodo in nodo; al contrario il testo si sviluppa a vortici, intorno ai temi della scrittura, del rapporto col padre, con le donne e con gli oggetti, il tutto immerso in un senso di inadeguatezza sempre presente. In esso si racconta di oggetti stipati dentro a case e stanze, di quadri e di libri, di passioni fortissime per la letteratura.

Con una scrittura quasi psicanalitica (non ho potuto non pensare a Svevo) i sentimenti sono indagati, analizzati e passati al setaccio per riportare, con una certa verità e un certo senso del reale, le atmosfere interiori del protagonista, grazie anche all'utilizzo della terza persona che consente un sufficiente distacco. Con questo libro si entra non solo nella casa del protagonista ma anche nella sua dimensione più personale e intima.

Il racconto è inoltre impreziosito da citazioni letterarie, cinematografiche e legate al mondo dell’arte sparse con consapevolezza lungo tutto l'arco narrativo aumentandone la godibilità. La sintassi è ricca e la prosa avvolgente ma dominata con mano sicura; l’urgenza autobiografica di raccontare uno dei tanti che ci abitano convive con una scrittura equilibrata e felice. Da queste caratteristiche risulta una prosa ben ritmata che consente una lettura fluida; il pensiero si ferma talvolta su alcuni periodi dando il tempo al lettore di seguire un ricordo, una riflessione, un dejà vu.

Alcuni libri ti coinvolgono, ti tirano dentro la storia e non ne esci se non a storia finita; altri libri sono fatti per essere letti a piccole dosi, come dei mantra da conservare; altri ancora, come questo, ti danno tempo sia per correre che per fermarti a riprendere fiato.
Il gusto per una scrittura “cinematografica”, inoltre, è evidente e mi è molto piaciuto in quanto riesce a rendere benissimo il mood di personaggi e atmosfere.
In definitiva un bel libro che consiglio volentieri, da leggere con calma e godimento.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Nelle case della gente
  • Autore: Mirko Tondi
  • Editore: PortoSeguro Editore
  • Data di Pubblicazione: 2015
  • ISBN-13: 978-88-98930-35-7
  • Pagine: 147
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 10,00

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