26 febbraio 2015

Speciale Letteratura LGBT: Memorie di Adriano - Marguerite Yourcenar

Marguerite Cleenewerck de Crayencour (vero nome di Marguerite Yourcenar) nasce nel 1903 a Bruxelles. La madre, una nobile belga, muore pochi giorni dopo il parto e la piccola Marguerite viene educata privatamente dal padre che la porta con sé nel nord della Francia. Bambina prodigio, neanche adolescente impara il latino e il greco e a soli diciassette anni pubblica la sua prima opera, Le jardin des chimères, con lo pseudonimo di Marg Yourcenar (il cognome è un anagramma di quello reale, Crayencour).
Nel 1924 visita Roma e soprattutto Villa Adriana, dove inizia la stesura dei taccuini di appunti di Memorie di Adriano, il suo capolavoro qui recensito, che verrà pubblicato nel 1951, dopo un periodo buio per l'autrice. Nel 1937 incontra l'americana Grace Frick, che sarà poi la sua compagna per il resto della vita, e nel 1939 si trasferisce negli Stati Uniti, di cui prenderà la cittadinanza nel 1947.

Dopo l'uscita di Memorie di Adriano, la Yourcenar inizierà a viaggiare per il mondo, ma l'aggravarsi delle sue condizioni di salute e di quelle di Grace la costringeranno a fermarsi. Dopo la morte della compagna, avvenuta nel 1979, la Yourcenar viene consacrata come icona della letteratura francese, prima con l'elezione nell'Académie Française nel 1980 (prima donna della storia) e poi con la pubblicazione nel 1982 delle sue opere nella Bibliothéque de la Pléiade, collana della Gallimard. Sempre in quegli anni incontra Jerry Wilson, ragazzo molto più giovane di lei, che diventerà il suo accompagnatore fino alla di lui dipartita a causa dell'AIDS.
Nel 1987 Marguerite Yourcenar muore a Mount Desert, negli Stati Uniti, lasciando alla letteratura opere come Come l'acqua che scorre (1982; ed. italiana Einaudi), L'opera al nero (1968; ed. italiana Feltrinelli), Alexis o il trattato della lotta vana (1929; ed. italiana Feltrinelli), Mishima o la visione del vuoto (1981; ed. italiana Bompiani), oltre a Memorie di Adriano.


"Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo", dice di sé Adriano, questo personaggio così raffinatamente calato nella sua epoca, eppure così vicino al tormento di ogni uomo, di ogni tempo, nell'accanita ricerca di un accordo tra felicità e logica, tra intelligenza e fato. Il capolavoro di Marguerite Yourcenar unisce al cesello perfetto della ricostruzione storica il coraggio di presentare a tutto tondo un grand'uomo, l'altezza del suo pensiero, la disponibilità intellettuale, le intuizioni profetiche, donandoci non già un saggio erudito, ma un libro dei giorni nostri, e dei giorni a venire. Perché, come ha scritto la Yourcenar, "non siamo i soli a guardare in faccia un avvenire inesorabile". I taccuini di appunti dell'autrice (annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura) perfezionano la conoscenza di un'opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio.
La nota della traduttrice, Lidia Storoni Mazzolani, ci regala la storia di un'amicizia nata lavorando insieme alla versione italiana. Con la cronologia della vita e delle opere e la bibliografia essenziale.

Recensione

Memorie di Adriano è con tutta probabilità il lavoro più conosciuto della bibliografia di Marguerite Yourcenar, prima donna eletta all'Académie française nel 1980. Nelle sue pagine l'autrice narra quel periodo di fulgore senza pari che l'impero romano visse sotto la guida di Publio Elio Traiano Adriano (117d.C. - 138 d.C) attraverso le sue stesse parole in una sorta di memoriale crepuscolare. Infatti, nonostante gli sforzi dell'imperatore, rivoluzioni e caos cancelleranno la cosiddetta “pax romana” tanto cercata e tanto effimera. In tutto questo, gli intrighi della sua corte e le passioni dell'uomo si intrecciano con le riflessioni tanto amare quanto argute di un uomo intelligente e profondamente innamorato della cultura ellenica.

L'autrice riesce sapientemente a confezionare - in sei parti divise per periodo cronologico - la sineddoche di un impero tanto tormentato quanto avanzato culturalmente, usando la figura del suo uomo più rappresentativo. Grazie a un linguaggio solenne e semplice al tempo stesso, facilmente fruibile per tutti, le gesta dell'imperatore Adriano per lasciare un segno tangibile nella storia appassionano il lettore, ma quello che più colpisce è la profondità di un uomo solo che si sentiva “responsabile della bellezza del mondo”:

Il mio (ideale) era racchiuso in questa parola: il bello, di così ardua definizione a onta di tutte le evidenze dei sensi e della vista. Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo. Volevo che le città fossero splendide, piene di luce, irrigate d’acque limpide, popolate da esseri umani il cui corpo non fosse deturpato né dal marchio della miseria o della schiavitù, né dal turgore di una ricchezza volgare; volevo che gli alunni recitassero con voce ben intonata lezioni non fatue; che le donne al focolare avessero nei loro gesti una sorta di dignità materna, una calma possente; che i ginnasi fossero frequentati da giovinetti non ignari dei giochi e delle arti; che i frutteti producessero le più belle frutta, i campi le messi più abbondanti. (pag.125)
In queste parole utopiche, Adriano racchiude in sé tutto ciò verso cui l'umanità avrebbe dovuto tendere i propri sforzi invece che imbarbarirsi in continue lotte di potere, per le quali tra l'altro l'imperatore era sì scaltro ma poco appassionato, preferendo le arti e la cultura, specialmente quelle elleniche, che egli impersonò nel giovane Antinoo. Questi, figura chiave di tutta l'opera, fu fine ultimo di struggimento e passione molto superiore a quella che provava per la moglie o per tutte le altre persone che hanno gravitato nella sua vita, e paragonabile a quel legame che c'era tra Achille e Patroclo. Con l'immolazione del ragazzo neanche ventenne in un rituale religioso sanguinario - uno tra le centinaia che stavano devastando il Medio Oriente e al quale sembrava impossibile dare soluzione -, qualcosa si rompe nell'imperatore che da lì in avanti scende sempre più vorticosamente la china verso la vecchiaia e verso la consapevolezza che la vita gli sta sfuggendo di mano.

Affascinante, didattico e assolutamente da leggere, Memorie di Adriano fa riflettere su esistenza e morte attraverso una figura chiave della storia mondiale. La Yourcenar, raffinata autrice, ha creato un memoriale imponente destinato a rimanere per sempre come un grande classico.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Memorie di Adriano seguite da Taccuini di appunti
  • Titolo originale: Mémoires d'Hadrien suivi de Carnets de notes de Mémoires d'Hadrien
  • Autore: Marguerite Yourcenar
  • Traduttore: Storoni Mazzolani Lidia
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 2014
  • Collana: Super ET
  • ISBN-13: 9788806600112
  • Pagine: 354
  • Formato - Prezzo: Brossura - 12,50 Euro

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