2 aprile 2014

I Centomila Regni - N.K. Jemisin

Yeine Darr è un'esiliata del barbaro Nord. Quando sua madre muore in circostanze misteriose, viene convocata nella maestosa città di Sky, sede della famiglia dominante Arameri. Lì è nominata erede del re, e la notizia la sconvolge. Ma il trono dei Centomila Regni non è facile da conquistare, e Yeine si ritrova coinvolta in una brutale lotta per il potere contro due cugini che non sapeva nemmeno di avere. Mentre combatte per la vita, si avvicina sempre di più alla verità sulla morte di sua madre e sulla storia di sangue della sua famiglia. Con le sorti del mondo in precario equilibrio, Yeine imparerà quanto pericoloso possa essere vivere in una situazione in cui amore e odio, dèi e comuni mortali, si ritrovano inestricabilmente legati.

Recensione

I Centomila Regni arriva da noi dopo una serie di successi accumulati dal 2010, data della pubblicazione originale, ad oggi, tra cui la candidatura ai premi Hugo e Nebula e la vittoria del Locus Award per la Miglior Opera Prima nel 2011.

Oltre a essere un'opera prima è anche il primo volume della Trilogia dell'Eredità, concepita come serie antologica nel senso che i successivi volumi della saga, ancora inediti in Italia, condividerranno la stessa ambientazione e contesto storico ma i principali protagonisti saranno diversi tra loro.

Al di là di questa particolarità, il romanzo si colloca nella scia del fantasy più classico: un'eroina guerriera proveniente da una desolata landa di confine si ritrova immischiata nelle lotte di potere della capitale dei Centomila Regni con l'unico scopo di vendicare l'assassinio della madre.
L'ambientazione è tipicamente pre-industriale con diversi richiami al mondo greco-romano, soprattutto nella presenza di un pantheon di divinità dalle fattezze umane, che con gli uomini condividono anche vizi e virtù per cui a poteri quasi senza limiti si affianca la depravazione dell'ira, della gelosia e della crudeltà. Nulla però è superiore alla crudeltà dei regnanti della città di Sky, un manipolo di oligarghi che presiede un regime corrotto basato su interessi e favori personali, che può contare sull'immenso potere delle divintà, ridotte in schiavitù e assoggettate al loro volere.

Nei corridoi del potere, la protagonista Yeine si muove da parvenu, priva di alleanze di un qualche rilievo e del tutto impreparata ai voltafaccia di questo sistema spietato. Ciò che la salva dal diventare carne da macello è l'inaspettata mano tesale dagli dei i quali, per quanto ridotti in schiavitù, hanno anch'essi una loro agenda e soprattutto una personalità volatile con cui la protagonista deve imparare a fare i conti per non fare la fine della vittima sacrificale.

L'intera vicenda è narrata in prima persona da Yeine a giochi oramai conclusi, in uno stile a volte stentato e confuso, frutto dell'affastellarsi di ricordi e della lotta interiore della protagonista (su cui non posso dilungarmi in spiegazioni, salvo rovinare uno dei maggiori colpi di scena del romanzo) che conferiscono alla narrazione un'atmosefera drammatica e tormentata, un senso di ineluttabilità che rappresenta uno dei fascini maggiori del racconto mantenendo il lettore incollato alle pagine.

Yeine è un'eroina con cui si empatizza facilmente, una curiosa combinazione di ruvido coraggio e innocente fragilità che spinge ad appassionarsi rapidamente al suo destino, sebbene avrei preferito vederla muoversi con un po' più di decisione invece di vagare senza meta come spesso le capita. Questo dipende in parte da quello che è, a mio modo di vedere, il difetto maggiore del romanzo, ovvero la superficialità con cui vengono gestiti gli aspetti più complessi della trama.
La Jemisin abbozza una realtà fantastica dai mille risvolti, alcuni dei quali però sembrano sfuggirle rimanendo solo accennati come i complessi intrighi politici a cui fa spesso riferimento a parole ma di cui si vede ben poco nell'intreccio. Più ancora, sono scarsamente definiti i confini della realtà magica su cui si basa l'universo dei Centomila Regni e l'autrice approfitta della loro vaghezza per piegarli alle proprie necessità; questo è particolarmente visibile nei capitoli finali dedicati alla cerimonia di successione le cui dinamiche erano risultate confuse fin dall'inizio ma che al termine del racconto prendono una piega sicuramente sorprendente ma non molto comprensibile.

La Jemisin paga quindi l'inesperienza, a mio parere, mettendo molta carne al fuoco ma sviluppandola solo in parte, il che è un peccato perché molte potenzialità del racconto rimangono inespresse.
Il giudizio complessivo rimane comunque positivo, la trama è avvincente e originale e se anche i cattivi della situazione sono un po' statici e prevedibili, gli altri personaggi risultano complessi e sfaccettati. Fra di essi spiccano, oltre a Yeine, il dio bambino Sieh, innocente eppure ambiguo e, naturalmente il Signore della Notte, Nahadoth, figura imprevedibile e indecifrabile fin nell'aspetto fisico mutevole che ne fa un personaggio intrigante dalla prima all'ultima pagina.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: I Centomila Regni
  • Titolo:The Hundred Thousand Kingdoms
  • Autore: N.K. Jemisin
  • Autore: Serena Maccotta
  • Editore: Gargoyle
  • Data di Pubblicazione: Gennaio 2014
  • ISBN-13: 9788898172276
  • Pagine: 382
  • Formato - Prezzo: Copertina rigida - 18.00 Euro

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