22 febbraio 2014

L'oste dell'ultima ora - Valerio Massimo Manfredi

Figlio di contadini senza terra nella Galilea sotto il giogo romano, il protagonista di questo libro è costretto a guadagnarsi da vivere inventandosi nuovi lavori. Marinaio senza fortuna, taglialegna e carpentiere, vignaiuolo a servizio di un piccolo possidente. Finalmente decide di mettersi in proprio, e di aprire una promettente rivendita di vino. Sembra la storia di un uomo qualunque e della sua intraprendenza in un'atmosfera di tempi nuovi, in cui molte cose stanno cambiando. Ed è così: qualcosa di assolutamente nuovo, inaudito e sconvolgente sta accadendo vicino a lui. La novità di una predicazione, di una testimonianza che cambierà per sempre la storia, e che ha le fattezze umane del figlio di un falegname di Nazareth. Il contatto avviene durante un banchetto di nozze, a Cana. L'oste è incaricato del vino, ma disgraziatamente ne ha portato troppo poco. Sarà allora testimone privilegiato di un fatto che stenterà, anzi non riuscirà proprio a spiegarsi. Ma il suo rapporto con il Nazareno e la sua strana compagnia di discepoli non finirà lì. Qualche tempo dopo, durante la Pasqua a Gerusalemme, gli verranno a chiedere ancora del vino: per celebrare quella che sembra una sera triste come una cena d'addio... Con questo volume Valerio Massimo Manfredi inaugura la collana di Wingsbert House dedicata ai grandi narratori di ieri e di oggi che raccontano il vino, le sue storie, la sua filosofia.

Recensione

Questo brevissimo raccontino nasce su richiesta: raccontare una storia sul vino. Quale migliore maestro del romanzo storico di Valerio Massimo Manfredi? Con poche ma vive pennellate in queste pagine l'autore ci accompagna in un viaggio che nonostante l'ambientazione palestinese lascia la pesantezza biblica per abbracciare l'umile leggerezza della parabola evangelica.
Preso così com'è, senza particolari aspettative, il racconto risulta gradevole e soddisfacente, anche se rimane la sensazione che, sì, si poteva fare un po' di più. Già colpisce la ristrettezza visiva di questo racconto breve, che cerca vanamente di allungarsi per ottanta pagine attraverso un carattere esageratamente grande e molteplici spazi bianchi; uno "spreco" giustificato con ovvie ragioni editoriali, ma che personalmente mi infastidisce sempre.
Il racconto si presenta come una storia di formazione: un'infanzia umile e sballottata, viaggi a piedi e lavoretti umili, finché il giovane protagonista, preso sotto l'ala protettiva di una anziana coppia, impara l'arte del vino; ritroveremo il protagonista, ormai adulto e affermato, fare da oste alle nozze di Cana e assisteremo insieme a lui al miracolo dell'acqua trasformatasi in vino. Apprezzabile la scelta di mantenere il ristretto punto di vista del protagonista e di non dare nomi ai personaggi più noti, da Gesù a Pietro, rispettivamente "il predicatore" e "il pescatore".
Lo stile essenziale e il semplice sviluppo della trama richiamano, come detto, lo stile della parabola evangelica: i personaggi e i loro nomi rimangono sullo sfondo, mentre contano di più le loro azioni (soprattutto i gesti gratuiti di gentilezza, cuore morale della parabola), la Palestina appare animata da persone qualunqui, mentre l'occupazione romana pare lontana, eppure basta poco (qui si vede l'abilità dell'autore) per dare sostanza all'ambientazione. Ciò nonostante avrei voluto leggere di più, specialmente nella prima parte, che è troppo rapida sul racconto di vita del protagonista. Un giudizio che si allarga a tutto il racconto: conoscendo le capacità dell'autore, un po' troppo poco.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: L'oste dell'ultima ora
  • Autore: Valerio Massimo Manfredi
  • Editore: Wingsbert House
  • Data di Pubblicazione: 2013
  • Collana: 
  • ISBN-13: 9788898689002
  • Pagine: 80
  • Formato - Prezzo: Sovracoperta - 11,00 Euro 

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