27 marzo 2012

Angolotesti: "Quartiere di Cordova" di Federico García Lorca

Dopo lunga assenza torna stasera la rubrica Angolotesti, una selezione di testi letterari o poetici nella loro interezza con una breve contestualizzazione perché possiate meglio apprezzarli.
Del poeta spagnolo Federico García Lorca, esponente di spicco del gruppo letterario avanguardista
Generazione del '27 che produsse in Spagna probabilmente la poesia più rimarchevole dai tempi del Barocco, avevamo già avuto modo di parlare. Il testo poetico proposto oggi fa parte della raccolta Poema del Cante jondo, pubblicata nel 1932 ma composta tra il 1921 e il 1922. Il "cante jondo" (letteralmente canzone profonda) non è altro che uno stile vocale del flamenco, e infatti la raccolta è (non unica) testimonianza del grande amore del poeta per la sua terra, l'Andalusia. Quartiere di Cordova non necessita di spiegazioni: come tutte le poesie della raccolta, restituisce suoni e ritmi popolari che il poeta amava accompagnare con la chitarra.



Barrio de Córdoba
Tópico nocturno


[Quartiere di Cordova
Topico notturno
]



En la casa se defienden
de las estrellas.
La noche se derrumba.
Dentro hay una niña muerta
con una rosa encarnada
oculta en la cabellera.
Seis ruiseñores la lloran
en la reja.

Las gentes van suspirando
con las guitarras abiertas.

[Nella casa si difendono
dalle stelle.
La notte si schianta.
Dentro c'è una bambina morta
con una rosa color carne
nascosta tra la capigliatura.
Sei usignoli la piangono
sull'inferriata.

La gente sospira
con le chitarre aperte.]




Federico García Lorca nacque a Fuente Vaqueros (Granada) il 5 giugno 1898. Poeta e drammaturgo spagnolo, si appassionò al folclore gitano della sua regione, l'Andalusia, e partecipò al fervore creativo che scosse la Spagna nei due decenni precedenti all'instaurazione del franchismo. Omosessuale, nella sua opera poetica si fece portavoce degli oppressi: gli zingari, i neri di Harlem, coloro che furono schiacciati dal totalitarismo. Proprio per le sue manifeste tendenze antifranchiste fu fucilato a Víznar il 19 agosto 1936. Il suo corpo, gettato in una fossa comune, non fu mai ritrovato.
García Lorca lasciò un impressionante canzoniere; le sue raccolte più famose sono
Libro de poemas, Romancero gitano, Poema del cante jondo, Poeta en nueva York. Appena un anno prima della sua morte, in seguito alla caduta nell'arena del grande amico Ignacio, García Lorca compose un'elegia in quattro parti (Lo scontro e la morte, Il sangue versato, Corpo presente, Anima assente) cui diede il nome di Lamento per Ignazio Sánchez Mejías.

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