10 novembre 2010

La carta e il territorio - Michel Houellebecq

Se Jed Martin, il personaggio principale di questo romanzo, vi dovesse raccontare la sua storia, probabilmente vi parlerebbe della rottura della propria caldaia, avvenuta un certo 15 dicembre. Oppure di suo padre, architetto noto e stimato, con cui era solito trascorrere solo la vigilia di Natale. Ricorderebbe certamente Olga, una russa molto carina incontrata all’inizio della sua carriera, in occasione di una mostra delle sue fotografie delle carte stradali della Michelin. Tutto questo avveniva prima che arrivasse il successo mondiale con la serie delle opere dedicate ai “mestieri”, ritratti di personalità di diversi ambienti (fra cui lo scrittore Michel Houellebecq), colte nell’esercizio della loro professione. Dovrebbe dire anche come ha aiutato il commissario Jacelin a chiarire un’atroce storia criminale che ha sconvolto la polizia. Sul finire della sua vita, Jed Martin arriverà a una certa serenità ed emetterà solo dei mormorii. L’arte, il denaro, l’amore, il rapporto col padre, la morte, il lavoro sono solo alcuni dei temi di questo romanzo, decisamente classico eppure, evidentemente, contemporaneo, in cui Michel Houellebecq, con la consueta implacabilità, ritrae la condizione umana.

Recensione

La carta e il territorio non è un romanzo. E' un'opera d'arte concettuale. Un'opera d'arte contemporanea apparentemente insensata un po' come, mesi fa, ho definito lo stesso Infinite jest di Wallace.

Poniamo il caso Houellebecq, sentito di aver raggiunto il culmine con l'ultimo dei suoi romanzi, decida di abbandonare per un po' la letteratura in favore dell'arte contemporanea. Non essendo un artista in senso stretto e, forse, non possedendo alcun particolare talento nella pittura, riesce a trovare una geniale scappatoia. Anziché dipingere un autoritratto concettuale, scrive un autoritratto.

La carta e il territorio non è altro che questo. Un non-romanzo in cui Houellebcq fa dipingere se stesso da un suo personaggio e, addirittura, fa ritrarre la sua morte.
Per capire questo romanzo, credo, bisogna necessariamente aver letto i suoi precedenti romanzi. Dall'esordio con Estensione del dominio della lotta, Houellebcq non ha fatto altro che vivere un percorso narrativo semi-autobiografico verso se stesso: e in questo senso La possibilità di un'isola rappresenta il punto ultimo di questo percorso. Con La carta e il territorio Houellebcq è pronto al grande balzo, ad andare letteralmente oltre se stesso. Tanto più che sceglie un protagonista ben lontano dalle sue maschere; non solo: Houellebecq da protagonista mascherato qui diviene semplice personaggio comprimario, che viene ritratto dal fittizio protagonista.

L'effetto è quello di imbastire un romanzo che a primo acchito non sembra affatto scritto da Houellebecq: nessuna scabrosità, né volgarità, né sentenze sul genere umano né citazioni filosofiche, ma, al posto di tutto questo, tanta tantissima arte (e Jed Martin, il protagonista fittizio, è un gran bell'artista che si alterna continuamente tra la pittura e la fotografia). I temi cari a Houellebecq (l'ossessione verso la sessualità, il pessimismo, la polemica antireligiosa e via dicendo), però, poco a poco cominciano ad emergere, man mano che il protagonista conosce e interagisce col personaggio di Houellebecq.

Così dice, tanto per citare:

la sessualità è una cosa fragile, è difficile entrarvi, così facile uscirne.
E non mancano certe frecciatine che lo stesso suo personaggio pronuncia, ad esempio contro i giornalisti:
Sa, sono stati i giornalisti a crearmi la fama di ubriacone; lo strano è che nessuno di loro si sia mai reso conto che se bevevo molto in loro presenza era unicamente per riuscire a sopportarli.
E' davvero interessante la creazione, da parte dell'autore, del se stesso come personaggio, così volutamente grottesco, scorbutico e fuori dal mondo. Del resto, è chiaro sin da subito, è solo una rappresentazione artistica. La nuova rivelazione, per Houellebecq, è proprio questa: l'essere umano è egli stesso un mero prodotto culturale.

Insomma, con questo romanzo Houellebecq conosce un primato: quello di andare oltre la letteratura ed oltre l'arte, scardinandone violentemente i confini. L'autore si fa personaggio, il pittore si fa quadro, è, davvero, la consacrazione dell'essere umano come prodotto culturale.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: La carta e il territorio
  • Titolo originale: La carte et le territorie
  • Autore: Michel Houellebecq
  • Traduttore: F. Ascari
  • Editore: Bompiani
  • Data di Pubblicazione: 2010
  • Collana: Narratori stranieri Bompiani
  • ISBN-13: 9788845265815
  • Pagine: 360
  • Formato - Prezzo: Brossura, sovraccoperta - 20,00 Euro

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