15 maggio 2009

Il tacchino pensante - Haim Baharier

La storiella risale a rabbi Shneur Zalman di Lyadi. Il solito contadino ebreo decide di vendere il suo unico bene, un tacchino, per dare una dote a sua figlia. "Al mercato un pappagallo costa due rubeli", ragiona. "Per il mio tacchino, che è molto più grosso, ne chiederò venti." "Sei matto", gli dicono. "dieci volte di più di un pappagallo, che parla?" "Che vuol dire? Il mio tacchino pensa!"



Recensione

Raramente, credo, capita di incontrare personaggi affascinanti come Baharier. Psicanalista, mercante di pietre preziose e studioso della Torah, ha tenuto degli incontri sul senso della precarietà nell'attuale crisi economica, interpretandola secondo i principi della Qabbalah. Già solo questo basterebbe a sorprendere.
Naturale seguito della lezione talmudica è la banale storiella di un tacchino, che infogna tuttavia il lettore baldanzoso in un labirinto di citazioni bibliche, alla ricerca di un senso applicabile al testo, alla storia, all'individuo. Con pazienza - verrebbe da dire biblica - e con amore, rivolgendosi al lettore come alla propria figlia bambina (in altre lezioni pubbliche la piccola Avigail aveva partecipato ponendo al padre le domande da cui poi scaturiva la spiegazione), il maestro guida l'ascoltatore/lettore nei meandri più impervi della Torah e dei suoi misteri ermeneutici.
Se è vero che serve del genio per ridurre in termini - per così dire - semplici realtà complesse, allora a Baharier non manca: è facile lasciarsi catturare nella fitta rete di analogie, computi numerici, rassomiglianze e giochi di parole, di modo che di aneddoto in aneddoto si sviscera il significato dei dieci comandamenti, il mistero - per quel che è dato - dei nomi di Dio, la storia della creazione e della suo racconto.
Alla ricerca delle radici dell'essere giudaici possiamo ricostruire il significato esemplare della vicenda di un popolo, eletto, si, ma come paradigma: così la Bibbia, testo della Storia, si svela pudica nella storia del testo. Solo facendosi piccoli, ci si riconosce in esso, solo allontanandoci da noi stessi, come Shaddai nell'atto della creazione, possiamo ritrovare nell'umiltà la fonte di una conoscenza. Solo nella pluralità e nella diversità possiamo ricongiungerci a un'identità regalataci nella debolezza.
Un'identità precaria, forse, a tratti sbilenca e claudicante, ma che proprio nella sua cedevolezza compassionevole trova un senso a tutte le vicende della storia, anche a quelle da cui sembra essere esclusa ogni forma di giustizia, umana prima che divina.

Dettagli del libro

  • Titolo: Il tacchino pensante
  • Autore: Haim Baharier
  • Editore: Garzanti
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • Collana: Le forme
  • ISBN-13: 9788811681069
  • Pagine: 147
  • Formato - Prezzo: Brossura - 12,00 Euro

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