30 marzo 2015

Listopia II - La vendetta: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#101-120)

L'avevate amata. L'avevate richiesta a gran voce. Finalmente, dopo mesi di assenza, torna la versione riveduta e corretta di Listopia. I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita. Tranquilli, non vi riproporremo con gli aggiornamenti i cinquanta appuntamenti della vecchia versione, datata 2006, ma solo le aggiunte apportate e mantenute fino all'ultima, quella del 2012, che - vi anticipiamo - non si limitano a libri usciti dopo il 2005 ma rivoluzionano un po' anche le liste dei secoli precedenti.
Anche stavolta, forse più che mai, la vostra granitica certezza di aver letto di tutto ne uscirà scalfita e sanguinante: cimentatevi con noi a spuntare i libri già letti e a insultare quelli la cui presenza nella lista è assolutamente immeritata!



101. Memoria del fuego. Le origini - Eduardo Galeano (1982) [Aggiunto nella lista 2008]

Le Americhe sono un continente e un mito. Una narrazione leggendaria, qualcosa che trascende la realtà storica e geografica. Attraverso i secoli, però non hanno subito solo il saccheggio dell'oro e dell'argento, del rame e del petrolio, hanno sofferto anche l'usurpazione della memoria. Eduardo Galeano, scrittore di Montevideo, ha ridato vita a questa memoria preziosa, costruendo un monumento in forma di parole dedicato soprattutto all'America Latina dove le leggende intersecano i canti popolari e le memorie, le relazioni dei governatori e le credenze dei popoli più antichi. Questo volume, "Memoria del fuoco. Le origini", ripercorre l'inizio della sua avventura, dalle antiche leggende indie che precedono la scoperta del 1492, fino alla morte di Carlo II, estremo erede della dinastia degli Asburgo. Un affresco immaginifico, una scrittura che attraversa i confini e li confonde superando ogni tentativo di definizione.


102. Il libro dell'inquietudine - Fernando Pessoa (1982) [Aggiunto nella lista 2008]

Il testo contiene le centinaia di riflessioni del celebre eteronimo dell'autore, Bernardo Soares, raccolte in maniera disordinata e "aperta": tragico, ironico, profondo e irrequieto, Soares riflette sulla vita, sulla morte e sull'anima, ma anche sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sui colori e le emozioni che osserva intorno a sé e dentro di sé.


103. Memoriale del convento - José Saramago (1982) [Aggiunto nella lista 2008]

Nel Portogallo del primo Settecento dominato da Inquisizione e auto da fé, incrociano i loro destini personaggi opposti e complementari: Giovanni V re di Portogallo, che per la grazia ricevuta di un erede avvia la faraonica costruzione del convento di Mafra; padre Bartolomeu Lourenco de Gusmào, che mescola scienza e misticismo nel progetto di vincere la gravità con una macchina per volare; Baltasar Mateus il Sette-Soli, ex soldato monco di una mano; Blimunda la Sette-Lune, giovane dotata di poteri occulti che a Baltasar si lega di tenacissimo amore; e il musicista Domenico Scarlatti. In questo prodigioso romanzo storico e d'invenzione, utopia e morte, riso e tragedia, affresco corale e struggente vicenda personale, immaginazione sfrenata e spirito critico si coniugano nella voce, ironica e compassionevole assieme, del narratore messo di fronte all'ipocrisia e all'arroganza dei tempi, ma anche ai primi sintomi di un rinnovamento sociale e culturale.


104. Heavy Wings - Zhang Jie (1981) [Aggiunto nella lista 2008]

Published in 1980, Heavy Wings focuses on the Morning Light Auto Works in Beijing, a microcosm of the ongoing struggle between reformers who want to allow a measure of freedom and party hardliners clinging to the ideology that justifies their privilege and power. It provoked a storm of controversy with its frank portrayal of party corruption and mismanagement, its eloquent feminism, and its ringing defense of individualism.


105. La guerra della fine del mondo - Mario Vargas Llosa (1982) [Aggiunto nella lista 2008]

Alla fine dell'Ottocento, nel Nordest del Brasile, appare una strana figura di santo e di profeta - «le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo» - che attira intorno a sé migliaia di persone sbandate e vinte dalle ingiustizie della vita. Così comincia la storia memorabile della piccola e remota Canudos, solitario avamposto contro l'immenso Brasile e incontaminato luogo di pace, che sarà raso al suolo e cancellato dal nuovo governo repubblicano. Raccontando «cose attuali, concrete, quotidiane, inevitabili come la fine del mondo e il giudizio universale», Vagas Llosa ricrea uno dei più tragici episodi della storia dell'America Latina, facendone un romanzo e una saga di forte intensità, specchio realistico e insieme fantastico delle crudeltà, speranze e illusioni dell'uomo.


106. La veranda cieca - Herbjørg Wassmo (1981) [Aggiunto nella lista 2008]

Un’isola dalle parti di Capo Nord nella Norvegia degli anni Cinquanta. Tora, come l’autrice, vive l’adolescenza in un paese su cui grava ancora l’ombra della guerra e dell’occupazione tedesca. Nata dall’amore di una donna norvegese e di un ufficiale nemico, conosce, nell’ambiente chiuso e ristretto del villaggio di pescatori, la miseria e la solitudine di chi, fin dalla nascita, è bollato dal marchio della diversità. “La figlia del tedesco” sa di appartenere alla razza dei capri espiatori, di quelli che tutti si sentono in diritto di offendere e violentare, perché non sono di nessuno. Ma, opponendosi a un fatalismo incombente, Tora non si arrende. Se la fantasia e i sogni sono il primo passo per sopravvivere, alla fuga dalla realtà si affianca a poco a poco l’identificazione con gli altri perseguitati, gli abbandonati, gli sbagliati, con tutti quelli “che sono già condannati prima an-cora di aver commesso il delitto”, e la scoperta che la solidarietà, l’amicizia e l’amore sono comunque duri a morire. Un libro vero che tratti di persone vere non sarà mai nient’altro che atroce, dice a un certo punto Tora. Ma nella Veranda cieca, come nel mondo della protagonista, “la poesia è in agguato nei dettagli”: nel gocciolare di una grondaia in primavera, nel profumo del pane, in una gita in barca lontano dall’isola, nel remare contro l’onda lunga dell’oceano, nel riso di zia Rakel, nei colloqui con l’amico sordomuto. Al silenzio che paralizza i rapporti umani, agli istinti distruttivi e negativi che pulsano nel singolo come nella società, è sempre contrapposta l’insopprimibile positività della forza vitale incarnata, in primo luogo, dalle donne.


107. Coppie, Passanti - Botho Strauss (1981) [Aggiunto nella lista 2008]


108. Chiara luce del giorno - Anita Desai (1980) [Aggiunto nella lista 2008]

Una casa nella vecchia Delhi, due sorelle che si ritrovano dopo anni di separazione e fanno i conti con il passato. Sullo sfondo, la storia dell'India prima e dopo l'Indipendenza, i cambiamenti radicali e le tradizioni immutabili. Ma al centro di tutto rimangono la casa decrepita, il vialetto delle rose e la quiete carica di tensione della chiara luce del giorno. Scritto alla fine degli anni Settanta, questo romanzo ricrea l'intero quadro di una cultura e di una società.


109. Geur der droefenis - Alfred Kossmann (1980) [Aggiunto nella lista 2008]


110. Amica mia - Mariama Bâ (1979) [Aggiunto nella lista 2008]

Una donna prende in mano una penna e scrive una lettera all’amica di sempre. Per gettare un’ancora. Per capire, valutare, ritrovare. Ripercorre la propria vita, annodata stretta a quella dell’amica. E, piano piano, con calma, ricorda.
Due amiche diverse per temperamento ma sospinte dagli stessi sentimenti e animate dagli stessi valori. Due donne che, messe improvvisamente di fronte ad un avvenimento inspiegabile, la decisione dei loro mariti di sposare una seconda moglie, hanno compiuto ognuna la propria scelta.
Ogni pagina, ogni paragrafo, ogni frase di questo romanzo si soffermano su di un aspetto fondamentale della società senegalese e sui fattori culturali che lo determinano, chiarendo così modi di essere e di fare altrimenti oscuri. Un grande romanzo africano scritto da una grande romanziera.


111. I mari del Sud - Manuel Vázquez Montalbán (1979) [Aggiunto nella lista 2008]

L'azione si svolge nella Barcellona pre-elettorale del 1979, fervida di nuove passioni politiche. Viene rinvenuto il cadavere dell'industriale Stuart Pedrell, dopo un'assenza di un anno in cui la vedova e i soci lo supponevano in viaggio nei mari del Sud. Unica pista, un verso di una poesia italiana: "più nessuno mi porterà nel sud". Che cos'è accaduto? Fra cene raffinatissime, amori lolitiani, cagnette e libri, Pepe Carvalho indaga, spiegando con il suo solito, tenero cinismo, l'impossibilità dell'innocenza.


112. Un'arida stagione bianca - André Brink (1978) [Aggiunto nella lista 2008]

Ben Du Toit, bianco, insegna in un sobborgo di Johannesburg ai tempi dell'apartheid. È un uomo tranquillo, convinto dell'onestà e della rettitudine di coloro che governano il Sudafrica. Ma un giorno, un suo amico nero viene arrestato dalla polizia e si "suicida" in carcere. Du Toit vorrebbe disperatamente credere a questa versione ufficiale, sperare che si tratti di un disgraziato incidente, di un errore, ma le indagini che a un certo punto decide di avviare lo conducono presto in un vischioso pantano di menzogne, corruzione, omicidi impuniti. La sua ricerca assume quindi un senso emblematico, diventando una ricerca della verità come valore imprescindibile per ogni uomo civile: un obiettivo che lo spinge alla ribellione, e che gli costa tutto: lavoro, famiglia, amicizie. Per un ribelle, infatti, non c'è ritorno. Solo l'intima consapevolezza di impegnarsi per una giusta causa in una società ingiusta, dove si è smarrito ogni sentimento di pietà e di tolleranza e dove gli esseri umani sono ancora divisi dall'assurda barriera del colore della pelle. Un'arida stagionre bianca di André Brink è un'opera di indiscusso valore letterario, diventata un classico della narrativa d'impegno civile, il primo libro di denuncia dell'apartheid da parte di un bianco.


113. Chi ti credi di essere? - Alice Munro (1978) [Aggiunto nella lista 2008]

«Chi ti credi di essere?» Troppe volte Rose si è sentita rivolgere questa domanda nel paesino di West Hanratty in cui è cresciuta. Prima fra tutti dalla sua matrigna Flo, donna pratica e un po' volgare, meschina e generosa insieme, l'incarnazione di quella realtà provinciale da cui Rose vorrebbe e sa di non poter fuggire. Per quanto studi, per quanto si ribelli, per quanto scappi. Come dieci capitoli di un anomalo romanzo di formazione, i racconti di questa formidabile raccolta delineano con sapienza il personaggio di Rose, privilegiando il ruolo che il rapporto con la matrigna Flo ha avuto nel complesso definirsi della sua identità. Quarant'anni e dieci racconti in sequenza perché Rose arrivi a capire chi davvero crede di essere, chi davvero è.


114. Requiem per un sogno - Jr. Hibert Selby (1978) [Aggiunto nella lista 2008]

Il sogno americano è morto. Da un pezzo. Ma ognuno ha la sua droga per continuare a sognare: l'eroina, la televisione, il cibo, "Burqua" occidentali per evitare di guardare in faccia la realtà. "Requiem per un sogno" è la storia del "risveglio" di quattro personaggi, legati dalle illusioni di cui si nutrono per sopravvivere, e della loro lenta discesa all'inferno. Caratterizzato da una scrittura vibrante e "sensoriale", il libro rappresenta l'altra faccia del sogno americano con una crudezza notevole, ma forte di una commovente capacità di penetrare e descrivere la psicologia umana, le sue debolezze, il suo bisogno d'amare e di credere, nei suoi momenti di pura grazia, nella fede che ci sarà comunque, altrove, un'altra possibilità.


115. Guerre - Timothy Findley (1977) [Aggiunto nella lista 2008]

Basato in parte sulle lettere dal fronte dello zio dell'autore, questo romanzo narra la storia di Robert Ross, giovane ufficiale canadese spedito a combattere la Grande Guerra, la guerra che doveva porre fine a tutte le guerre. Una volta al fronte, Ross, tra gas, corpi straziati, atrocità inimmaginabili, non tarda a precipitare in un incubo senza fine, in un mondo totalmente impazzito, dove regna soltanto l'insensatezza della morte. In tutto questo orrore, però, Ross non esita un solo istante a dichiarare il suo disperato amore per la vita.


116. Quartetto in autunno - Barbara Prym (198) [Aggiunto nella lista 2008]

Quattro personaggi eccentrici, ostinati e indipendenti, capaci di scoprire infinite occasioni di cambiamento anche nella stagione autunnale della vita


117. Il racconto dell'ingegnere delle anime umane - Josef Skvorecky (1977) [Aggiunto nella lista 2008]

“Josef Skvorecky è senza dubbio uno scrittore importante, mescola con maestri un grandissimo talento umorista a un penetrante, instancabile e prolungato senso dell’indagine.” Times Literary Supplement “Un libro ironico, disperato, satirico, coinvolgente, irruente, cupo, provocatorio, profetico, arrabbiato e divertente. Uno dei più importanti romanzi mai scritti .” Canadian Forum Un’ambiziosa e complessa indagine sulla società moderna. Una pietra miliare della letteratura mondiale da uno dei più grandi autori contemporanei. L’espressione “ingegnere delle anime umane”, secondo il parere di diversi storici, è il modo in cui Stalin definiva lo scrittore. Come l’ingegnere progetta e costruisce i macchinari, così lo scrittore deve costruire l’anima dell’Uomo Nuovo. L’ingegnere delle anime umane è un romanzo labirintico che racconta il viaggio e la difficile condizione di rifugiato del romanziere Danny Smiricky, un immigrato ceco fuggito in Canada dopo l’invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968. La storia procede con il racconto parallelo della vita presente di Danny fra la comunità ceca in Canada e la ricostruzione delle sue vicende passate sotto il regime comunista sovietico attraverso le lettere di suoi amici e conoscenti rifugiati anch’essi in varie parti del mondo. Con il procedere del romanzo veniamo a conoscenza delle differenti scelte di vita attuate da Danny e dai suoi amici durante la guerra e di come le loro esistenze siano stato influenzate da esperienze universali quali: il Nazismo, l’arrivo della democrazia, il comunismo e per i pochi fortunati, l’esilio. Il sottotitolo dell’Ingegnere delle anime umane recita: Entertainment su vecchi temi: la vita, le donne, il destino, i sogni, la classe operaia, le spie, l’amore e la morte. Un’ottima descrizione, che ci restituisce però solo la punta dell’iceberg di questo monumentale romanzo. Un racconto viscerale sostenuto da una trama semplice a dimostrazione dell’abilità narrativa di Josef Skvorecky.


118. El cuarto de atrás - Carmen Martín Gaite (1976) [Aggiunto nella lista 2008]

Durante una noche de insomnio, la escritora recibe la visita de un desconocido interlocutor cuya identidad permanecerá oculta en todo momento... Los recuerdos de infancia y juventud en Salamanca se irán mezclando con sus reflexiones sobre los sueños, el amor, la escritura o la memoria. «El cuarto de atrás es un ensayo sobre el oficio de escribir, un libro de memorias y una novela fantástica. Pero, por encima de todo ello, es una larga conversación. Todos los libros de Carmen Martín Gaite son una conversación, pues para ella escribir nunca fue distinto a hablar. Hablar con alguien ausente, puede que desconocido, pero, en definitiva, una conversación en toda regla.» Gustavo Martín Garzo.


119. Blu quasi trasparente - Ryu Murakami (1976) [Aggiunto nella lista 2008]

Nello squallore urbano di una Tokyo fredda e tecnologica, in preda a profondo vuoto esistenziale, un giovane studente passa da un'esperienza erotica all'altra mentre le rivolte giovanili minacciano la fragile stabilità di una società giapponese che deve ancora riprendersi dalle ferite della guerra.


120. Blaming - Elizabeth Taylor (1976) [Aggiunto nella lista 2008]

While on holiday in Istanbul, tragedy strikes, and suddenly the comfortably middle-aged, middle-class Amy is left stranded and a widow. Martha, a young American novelist, kindly helps her, but upon their return to England, Amy is ungratefully reluctant to maintain their friendship—on home soil she realizes that in normal circumstances, Martha isn't the sort of person she would be friends with. But guilt is a hard taskmaster, and Martha has a way of getting under one's skin.


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