10 dicembre 2014

Speciale Autori Irlandesi: Dove è sempre notte - John Banville

John Banville (Wexford, 8 dicembre 1945) è un romanziere e giornalista irlandese. Il suo romanzo La spiegazione del fatti (1989) è stato candidato per il Booker Prize e ha vinto il premio Guinness Peat Aviation. Il suo diciottesimo romanzo, Il mare, ha vinto il Man Booker Prize nel 2005.
Dove è sempre la notte è il primo dei cinque romanzi che ha scritto con lo pseudonimo di Benjamin Black.

Banville è conosciuto per la sua prosa precisa e fredda, caratterizzata da un'inventiva Nabokoviana, ne per l'umorismo nero del suo spesso malizioso narratore. Ha dichiarato di voler dare alla sua prosa «il tipo di solidità e spessore che ha la poesia».


Una sera, dopo aver partecipato a una festa d'addio ai piani alti dell'ospedale, l'anatomopatologo Quirke scende a cercare un po' di quiete nel proprio studio, dove scopre suo cognato, un famoso neonatologo, intento a compilare una cartella clinica. E nota, con altrettanta sorpresa, la presenza di un cadavere di cui non sapeva niente: si tratta di una giovane donna, il suo nome è Christine Falls. Quirke ancora non lo sa, ma da quel momento niente sarà più come prima. Siamo nella Dublino cattolica e perbenista degli anni Cinquanta, piena di pub dove annegare profonde solitudini. Quirke è un medico affermato, ma anche vedovo da anni di una donna della buona borghesia irlandese, e nell'alcol trova spesso rifugio. Eppure, con quella sua figura pencolante, il fascino dell'uomo vissuto e un po' disperato, difficilmente rinuncia a chiarire le situazioni oscure: chi era Christine Falls? Che cosa ci faceva suo cognato nel reparto di Anatomia patologica, a quell'ora?

Recensione

Banville ha una scrittura piacevole e raffinata, e pertanto, anche se piuttosto lento, questo romanzo noir si lascia leggere volentieri.
Gli ambienti ed i paesaggi in cui si svolge l’azione, anche quando avviene in luoghi aperti, hanno un’atmosfera cupa e claustrofobica, e alcuni personaggi, dotati di poteri discrezionali al di sopra della legge e la cui moralità è discutibile, fanno venire in mente i protagonisti surreali e pazzoidi dei romanzi distopici di Ballard.

Gli eventi si dipanano intorno agli anni Cinquanta e nel romanzo viene citata La Lavanderia della Madre di Misericordia, resa famosa nel film di Peter Mullan Magdalene (Leone d’oro a Venezia), il posto dove negli anni ’50 e ’60 nella cattolicissima Dublino venivano portate le ragazze madri e nel quale dovevano lavorare finché non avessero espiato il peccato. Teatro degli eventi non è solo Dublino ma anche Boston, di cui è originario uno dei personaggi principali e dove si conclude praticamente la storia.

Il protagonista di Dove è sempre notte è Quirke, anatomopatologo che, cresciuto in un orfanotrofio, è stato adottato a suo tempo dal giudice Griffin, capo di una ricca famiglia, padre di un figlio chiamato con il diminutivo Mal, verso cui non sembra avere mai avuto grande trasporto. Quirke, crescendo, è diventato un uomo grande e grosso. È sempre vestito con un soprabito scuro, cappello a tesa larga e sigaretta in bocca. Ricorda per taluni aspetti Maigret di Simenon ma, a differenza di questi, è una persona tormentata, alla ricerca di una pace interiore che non riesce a trovare e che lo porta ad isolarsi dagli altri. È inoltre un forte bevitore e sono rare le volte che non appaia, se non ubriaco, almeno alticcio. Risulta un po’ strano che nessuno trovi da ridire sul suo comportamento e tutti riescano a giustificarlo con il fatto che, quasi vent’anni prima (!), la moglie fosse morta di parto. In realtà Quirke pensa di essere ancora innamorato della cognata (sorella della moglie) con cui aveva avuto un rapporto affettivo prima che la futura moglie gli facesse una di quelle "offerte" che non si possono rifiutare e a cui non aveva saputo resistere. In ogni caso la cognata -che evidentemente, a differenza della sorella, si era rifiutata di concedersi prima del matrimonio-, aveva poi sposato il fratellastro di Quirke, da cui aveva avuto una figlia, rovinando ulteriormente i già problematici rapporti fra i due fratellastri. A complicare i rapporti, una volta cresciuta, la nipote di Quirke si era infatuata dello zio, una situazione particolarmente drammatica, quindi, se non facesse venire in mente una telenovela alla Beautiful, ma diamo atto all'autore di averla saputa gestire senza cadere nel ridicolo. Non c'è peraltro da stupirsi se il protagonista cercava di superare le problematiche familiari diventando assiduo frequentatore dei bar locali, come questo:

A Quirke il McGonagle’s piaceva soprattutto in prima serata, quando c’era soltanto qualche cliente abituale. Si stava molto tranquilli seduti lì, sulla panchetta di velluto rosso macchiato che odorava di carrozze ferroviarie, a dare una scorsa ai giornali e sonnecchiare, confortati dal whisky, dal fumo delle sigarette e dalle prospettive delle lunghe e pigre ore prima dell’orario di chiusura.
Nonostante la tendenza alla solitudine, ciò non toglie che Quirke vada a letto con un considerevole numero di donne, abbastanza accorte, peraltro, da non volersi legare a lui, ben intuendo che si sarebbero ritrovate con una insopportabile palla al piede.

Buone le caratterizzazioni dei personaggi, sia positivi che negativi, ma, mentre i primi sono anime tormentate e insicure, i secondi risultano lucidi e consapevoli di ciò che vogliono ad aumentare il dubbio che la società si evolva in maniera positiva.
È un romanzo tenebroso, quindi, da leggere solo se non si ha la tendenza alla depressione e da gustare senza fretta ma con critica ironia.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Dove è sempre notte
  • Titolo originale: Christine Falls
  • Autore: John Banville
  • Traduttore: Marcella Dallatorre
  • Editore: Guanda
  • Data di Pubblicazione: 2007
  • Collana: Narratori della Fenice
  • ISBN-13: 9788882469948
  • Pagine: 367
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 16,50

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