24 febbraio 2014

Listopia: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#781 - 800)

Quante volte ci siamo imbattuti in una di queste liste? La stessa BBC ne aveva stilata una da cento libri (piuttosto faziosa, se volete la mia opinione). Scopo di queste liste, è noto, non è permettere al lettore di scoprire nuovi libri e nuovi autori, bensì distruggere ogni sua pretesa di letterato facendolo sentire oltremodo ignorante per il gran numero di volumi che, a fine lista, scopre di non aver non solo mai letto, ma nemmeno sentito nominare. Noi vi proponiamo questa, pubblicata in volume, che già da diversi anni circola più minacciosamente della videocassetta di The Ring (o di Pootie Tang - questa è pessima, se la capite vergognatevi) distruggendo l'autostima di ogni lettore che credeva di aver letto tutti o la maggior parte dei cosiddetti libri da leggere prima di morire. La lista in questione ha i suoi difetti. Intanto è stata stilata approssimativamente nel 2005, per cui la sezione 2000 risulta incompleta; inoltre mette in lista solo narrativa, ed è eccessivamente sbilanciata su romanzi pubblicati nel corso del 1900, glissando decisamente su quelli pre-Ottocento. Continuiamo con un'altra carrellata di venti romanzi: nel corso degli articoli vedremo quali sono stati pubblicati in Italia e quali risultano ancora inediti.



781. Il mastino dei Baskerville - Arthur Conan Doyle (1901)

Il mastino dei Baskerville è il romanzo più famoso fra quelli che vedono Sherlock Holmes e il dottor Watson come protagonisti. Un romanzo che, secondo le intenzioni dell'autore, non avrebbe mai dovuto vedere la luce. Perché nell'avventura precedente Sherlock Holmes era precipitato, insieme al suo acerrimo nemico Moriarty, in un crepaccio, inghiottito dalle tenebre. Un finale che non lasciava via di scampo, e che non riuscì gradito ai lettori, ormai stregati dalla ferrea logica e dall'infallibile fiuto del detective. E così, costretto dalle insistenze del pubblico e dell'editore, Conan Doyle fece "resuscitare" il suo celebre personaggio, abbandonando il genere del romanzo storico cui avrebbe preferito dedicarsi. [La nostra recensione]


782. I Buddenbrook - Thomas Mann (1901)

È la storia dell'ascesa e del declino di una famiglia della borghesia mercantile del sec. XIX, titolare a Lubecca di una ditta di cereali, fondata nel 1768. La vicenda si intreccia intorno alla vita dei primogeniti di quattro generazioni: Johann senior, Johann-Jean junior, Thomas e Hanno. Il romanzo si apre con un pranzo dato dal vecchio Johann per inaugurare la nuova sede della ditta. Le fortune della famiglia aumentano, Johann junior diventa console dei Paesi Bassi, Thomas senatore. Thomas acquista una nuova sede ancora più prestigiosa dell'altra, ma i germi della decadenza diventano sempre più evidenti. Christian, fratello minore di Thomas, muore in sanatorio; la sorella Tony passa da un matrimonio all'altro, l'ultimo erede Hanno muore infine di tifo.


783. Kim - Rudyard Kipling (1901)

Nato in India da genitori irlandesi, Kimball O’Hara ha imparato a vivere di espedienti per le strade di Lahore come ogni bambino indiano, anche se le sue origini fanno di lui un sahib, un privilegiato. Quando conosce il vecchio asceta tibetano Teshu, decide di diventare suo discepolo e di accompagnarlo nel suo pellegrinaggio alla ricerca di un mitico fiume purificatore, le cui acque redimono dalla Ruota della Vita. Ma presto è richiamato ai suoi doveri di “bianco” e viene travolto dal Grande Gioco dell’imperialismo, un mondo affascinante e avventuroso che però lo allontanerà dagli antichi valori della cultura indiana appresi nel corso della sua intensa amicizia con Teshu. Kim ci offre così il racconto dello strenuo tentativo di riconciliare due culture quanto mai opposte, ma anche la celebrazione di un’amicizia cui fa da sfondo l’opulenza dei paesaggi indiani, deturpati dall’opprimente presenza del dominio britannico.


784. Nostra sorella Carrie - Theodore Dreiser (1900)

Nostra sorella Carrie è l'opera prima di Dreiser, pubblicata a New York nel 1900, e dà inizio al romanzo americano del '900. Alle storie di iniziazione alla vita degli eroi romantici, Dreiser oppone la vicenda molto più concreta della provinciale Carrie, che affronta il mondo della metropoli moderna per eccellenza, Chicago, sprovvista di cultura e di denaro, ma animata da un forte quanto istintivo desiderio di successo, di conquista e di promozione sociale.


785. Lord Jim - Joseph Conrad (1900)

In seguito a un incidente, Jim, ufficiale di un mercantile britannico, è costretto a lasciare la comunità ideale della nave a cui appartiene per essere ricoverato in ospedale, in un porto orientale. Dopo lo guarigione trova imbarco sul Patna, una vecchia carretta, che trasporta da Singapore a Jedda un gruppo di ottocento pellegrini musulmani diretti alla Mecca. Improvvisamente lo nave sta per affondare; il capitano e l'equipaggio, convinti che non ci sia nulla da fare, saltano vilmente nella scialuppa di salvataggio. Anche Jim fa lo stesso. Ma la nave non va a fondo e, scoppiato lo scandalo, Jim è l'unico membro dell'equipaggio che ha il coraggio di presentarsi all'inchiesta. Gli viene così ritirato il brevetto di ufficiale e di qui inizia un lungo calvario per il giovane, che nel tentativo di dimenticare la sua colpa, cerca persino di cancellare la propria identità. Fino a quando a Patusan, nel Borneo, Lord Jim ritroverà l'amore, la stima e l'ammirazione, e il suo nome diventerà quello di un eroe.


1800

786. Some Experiences of an Irish R.M. - Somerville and Ross (1899)

As the straight-man narrator, observer, and regular butt of hundreds of hilarious trials and mishaps, Major Yeates never ceases to be surprised, is usually not amused, and can t stop himself from loving his Irish neighbors. 500 Great Books by Women.


787. Il signore di Stechlin - Theodore Fontane (1899)

Se Effi Briest, la storia concepita di getto e in sé perfetta di una figura femminile patetica e indimenticabile, è la Traviata di Fontane, allora Il signore di Stechlin è il suo Falstaff: l'una e l'altra opere testamentarie, approdo a una saggezza che non ha nulla di senile, che non ha smesso la vivacità dell'invenzione e il gusto del divertimento, ma neppure la consapevolezza del fondo serio o anzi tragico della vita: e ha come sollevato tutto questo a un'altezza in cui conserva intero il proprio significato ma perde ogni peso.


788. Il risveglio - Kate Chopin (1899)

Con questo romanzo (1899), dapprima dimenticato e poi divenuto testo sacro del femminile, si retrodata l'inizio ideale della modernità. Corrispettivo americano di Madame Bovary, Il risveglio narra la storia di un adulterio. Edna Pontellier, giovane e bella moglie di un uomo d'affari, madre di due figli, si innamora del giovane Robert. Divisa tra marito, figli e amante, costretta a confrontarsi con modelli femminili diversi, in conflitto con i modelli comportamentali imposti dal contesto sociale, Edna affronta alla fine una solitudine che si conclude con un gesto tragico e definitivo.


789. Giro di vite - Henry James (1898)

I protagonisti del più famoso racconto nero di Henry James sono due bambini, Flora e Miles, perseguitati ma anche attratti dai fantasmi di due personaggi che in vita condividevano le loro giornate. Come in tutti i racconti di James, però, vero protagonista è anche la cupa, minacciosa atmosfera, piena di oscuri presagi, che incombe su paesaggi e persone. Una storia nella più stretta tradizione gotica, tra sovrannaturale e realtà, scritta da un grande narratore dell’Ottocento.


790. La guerra dei mondi - H.G. Wells (1897)

La guerra dei mondi, pubblicato a Londra nel 1897, è considerato uno dei primi romanzi di fantascienza scritto da uno dei pionieri del genere. L'avvio è lento, con una riflessione sulle false certezze umane, a metà tra il filosofico e l'umoristico, nell'epoca dell'illusione positivista. Subito, però, la storia si anima e, in un crescendo di suspense, viene descritto l'arrivo sulla Terra di terrificanti marziani che seminano distruzione e minacciano di cancellare ogni traccia di vita sul pianeta. Un gioco della fantasia e una lente di ingrandimento sulle paure della società post industriale inglese, ancora oggi attuale, grazie a uno stile che coniuga con intelligenza gli ingredienti del racconto fantastico e del romanzo dell'orrore.


791. L'uomo invisibile - H.G. Wells (1897)

Griffi, un promettente fisico, cerca la scoperta che gli consenta di avere fama e ricchezza. Scopre la formula che rende invisibili gli oggetti e la prova su se stesso. divenuto invisibile ne approfitta per instaurare un regime di terrore. Scoperto, sarà ucciso dalla folla e riacquisterà la sua forma umana.


792. Che cosa sapeva Maisie - Henry James (1897)

Maisie è una bambina che assiste impotente alla distruzione del matrimonio che unisce i suoi genitori. Dopo il tragico divorzio, fra continui e repentini litigi e rappacificazioni, Maisie viene travolta da un fiume discontinuo di infelicità e improvvise gioie e segue, senza potersi mai opporre, ogni movimento del legame di amore e odio che unisce e divide i genitori, accompagnandoli quando questi cercano nuovi amori, e indirizzandoli finalmente l'uno nelle braccia dell'altra.


793. Fruits of the Earth - Andrè Gide (1897)

First published in 1933, Fruits of the Earth has come to be regarded as a landmark in Canadian fiction, an unparalleled depiction of the ordeals endured by the early pioneers of the western prairies. In his portrait of Abe Spalding, Frederick Philip Grove captures the essence of the pioneering spirit: its single-minded strength, its nobility, and ultimately, its tragedy. A novel of broad scope and perception, Fruits of the Earth displays a dignity and stature rare in contemporary works of fiction.


794. Dracula - Bram Stoker (1897)

Scritto da Bram Stoker nel 1897, fin dal suo primo apparire Dracula ha fornito l'archetipo alle numerose storie di vampiri che si sono succedute nella letteratura e nel cinema. Ispirato alle figure storiche del principe romeno Vlad II detto Dracul ("il diavolo") e di suo figlio Vlad III, l'Impalatore, Dracula-Nosferatu (colui che non more, il morto vivente) è un personaggio più che mai inquietante. Nel tratteggiarlo Bram Stoker ha dato fondo a tutte le risorse della sua fantasia e a tutti gli espedienti di un calibratissimo mestiere. E queste pagine si sprigiona così una magia che giunge fino alle soglie dell'incubo. Dracula rappresenta infatti in modo del tutto originale l'eterna vicenda della lotta tra il Bene e il Male, sulo sfondo di una storia che scaturisce direttamente dall'inconscio e, come tale, parla in termini che si impongono immediatamente alla fantasia di ciascuno di noi, per entrare nei nostri sogni più spaventosi. Né bastano esorcismi razionalistici a toglierle l'irresistibile suggestionerà possente ossessività che la pervade.


795. Quo vadis - Henryk Sienkiewicz (1897)

Nella Roma decadente e crudele dell'epoca di Nerone, centro del mondo e del crogiuolo di tutte le razze e religioni dell'antichità, il giovane patrizio Vinicio si innamora della timida Licia, figlia di un re svevo, allevata a Roma e educata alla religione cristiana. Una passione drammatica e tormentata su cui la storia rovescia tutta la folle ferocia della prima grande persecuzione contro i fedeli del nuovo culto. Introduzione di Witold Gombrovicz.


796. L'isola del Dottor Moreau - H.G. Wells (1896)

Un naufrago, dopo diverse peripezie, trova rifugio su un'isola lontana dalle rotte normalmente battute dalle navi, dove vivono due uomini e degli strani esseri che in un primo tempo non riesce a classificare. Ben presto scopre che uno dei due uomini è il famoso Dr. Moreau, che a suo tempo aveva suscitato scalpore in Francia per i suoi esperimenti sulla vivisezione, e l'altro un suo assistente. Inizia per il malcapitato un'avventura da incubo: gli strani esseri che ha visto si rivelano animali umanizzati, nei quali però gli istinti belluini vanno prendendo nuovamente il sopravvento, sino a determinare una rivolta contro il loro creatore...


797. La macchina del tempo - H.G. Wells (1895)

Romanzo fantascientifico edito nel 1895, La macchina del Tempo appare come un’allegoria dell’invenzione narrativa di Wells: il Viaggiatore nel Tempo è l’autore stesso e la macchina del Tempo, la sua fantasia. Il protagonista si volge al futuro. Giunge dapprima all’anno 802.701 e poi, per sfuggire alle minacce di quell’epoca, quasi alla fine del tempo. Ritorna per narrare ciò che ha visto; subito dopo si immerge di nuovo nella corrente del tempo e per anni non riemerge. Attraverso queste pagine lo scrittore offre un’analisi spietata della società capitalistica dell’Inghilterra di fine Ottocento, spezzata irrimediabilmente in due tronconi opposti dalla lotta di classe, risultato della Rivoluzione industriale ormai trionfante.


798. Effi Briest - Theodore Fontane (1895)

Effi Briest, più ancora di Emma Bovary, tradisce non per passione, ma per noia, per rompere la monotonia della vita coniugale. La sua vicenda è narrata con grande penetrazione psicologica da Fontane ed è stata anche ripresa in un bellissimo film del regista tedesco Rainer Fassbinder.


799. Jude l'oscuro - Thomas Hardy (1895)

Accolto all'epoca della sua apparizione con grida di riprovazione e di scandalo, Jude l'oscuro (1895) doveva segnare per Thomas Hardy il definitivo abbandono dalla narrativa. Ma al di là delle reazioni vittoriane e degli aspetti più immediatamente polemici e risentiti del testo - contro l'istituzione del matrimonio, contro le barriere che di fatto impedivano ai poveri l'accesso alla cultura universitaria - il lettore che oggi riprende in mano questo libro non può non domandarsi se unica continuazione possibile alle sue pagine inquietanti non sia appunto il silenzio. Ormai, quasi alle soglie di quel nuovo secolo che tanto lo spaventava, e già lontanissimo dalle strutture melodrammatiche del grande romanzo ottocentesco a cui pure liberamente attingeva, Hardy offriva con Jude l'oscuro le molte anomalie di una storia d'amore senza amore, di un insistente anelito religioso senza più religione alcuna, di un vano incrociarsi di immagini soggettive regolarmente sconfitte dalla greve fisicità del mondo cosiddetto reale.


800. The Real Charlotte - E.Œ. Somerville (1894)

A masterpiece of Irish literature of the Victorian Age, The Real Charlotte draws characters from the worlds of Anglo-Irish aristocracy and the native Irish peasantry. Delightful. The Guardian.

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