25 gennaio 2013

Miele - Ian McEwan

La prima voce narrante femminile di McEwan dall'epoca di Espiazione, Serena Frome, è una figlia degli anni Sessanta senza slogan né rivoluzioni, una figlia borghese cresciuta dal padre vescovo entro i confini protetti di una cattedrale, lontana dalle inquietudini politiche e sociali che sferzano la Gran Bretagna dei primi anni Settanta. La sua iniziazione al mondo si compie attraverso un amante maturo, docente di storia e amico personale del ministro dell'Interno, che a Serena insegna ad accostare il giusto vino al giusto cibo e a contemperare la baldanzosa lettura di Solzenicyn con quella approfondita di Churchill, e che, prima di sparire misteriosamente dalla sua vita, le spezza il cuore e le regala un mestiere: un incarico nell'MI5. Che cosa possono volere ai piani alti della prestigiosa agenzia d'intelligence britannica da una bionda ragazza di buona famiglia con una mediocre preparazione matematica faticosamente rimediata a Cambridge e una prodigiosa, ancorché superficiale, rapidità di lettura? Farne una pedina nella cosiddetta "guerra fredda culturale": Serena parteciperà all'operazione "Miele", con la quale l'agenzia intende finanziare occultamente scrittori ritenuti affini alla causa dell'Occidente trasformandoli in inconsapevoli agenti della propaganda anticomunista. Il candidato ideale è individuato in Tom Haley, promettente autore di alcuni apprezzati racconti e di qualche articolo critico nei confronti del blocco sovietico. Serena s'immerge nel suo mondo: l'amore per Spenser e la grande letteratura, l'impianto narrativo dei suoi scritti, la forza espressiva. Dei suoi racconti s'innamora subito, dell'uomo poco dopo. E per lei cominciano i guai: quante menzogne può reggere un amore? Come travestirsi di fronte al sentimento che più di ogni altro denuda? Quanto a lungo i servizi segreti più efficienti d'Europa tollereranno un simile groviglio? E quando la Storia bussa e spinge tutto intorno, poi, come proteggere i confini del proprio piccolo mondo fittizio? McEwan mescola volentieri le carte di realtà e finzione: i cammei che ritaglia fra le pagine -lo scrittore Martin Amis, l'editore Tom Maschler, il critico Ian Hamilton- hanno la vividezza dell'autobiografia e i racconti di Tom Haley assomigliano molto ad altrettante versioni di opere giovanili dell'autore... Seguire e distendere ciascun filo e attendere che formino il quadro dello stupore è un piacere che nessun autore più di McEwan sa regalare.

Recensione

Ciò che mi piace degli scrittori inglesi è l'ironia con cui in genere imbastiscono le loro storie. Ian McEwan è un indiscusso maestro in questa arte e uno degli esempi più riusciti è proprio questo romanzo. In questo libro viene presa in giro l'MI5, ma non è la prima volta che mi capita di leggere dell'umorismo sulla prestigiosa agenzia di intelligence inglese. Le Carrè fa spesso dell'ironia su di essa e perfino Graham Greene, che non si può definire un buontempone, la prendeva di mira nel romanzo "Il nostro agente all'Avana". Il rapporto che hanno gli inglesi con l'MI5 ricorda un po' quello che abbiamo noi italiani con l'arma dei carabinieri, fatto salvo il diverso tipo di umorismo.

Tutti i critici sono d'accordo nel ritenere McEwan uno dei migliori scrittori del nostro tempo e non voglio essere certo io a mettere in discussione la validità di questo giudizio che condivido. Peraltro nei suoi romanzi trovo che vi sia una costante: i problemi psicologici dei personaggi. In Espiazione, ad esempio, la protagonista accusava ingiustamente di violenza carnale il fidanzato della sorella; in Chesil Beach alla moglie del protagonista facevano orrore i rapporti sessuali e li rifiutava. In Miele la missione di Serena Frome viene boicottata per patologica gelosia proprio dall'uomo che l'aveva rifiutata quando lei gli si era offerta. Viene da chiedersi se siano tanto comuni nei paesi anglosassoni i problemi mentali o se siano i lettori inglesi a pretendere che li abbiano i personaggi dei romanzi.

La protagonista di Miele è una ragazza bella, intelligente, discretamente colta, priva di inibizioni, disponibile ad adattarsi alle fantasie sessuali dei suoi amanti e non chiede loro più del tempo che sono disposti a concederle. Si può pretendere di più da una donna? Tuttavia incontra sempre gli uomini sbagliati: prima l'omosessuale, poi l'uomo sposato, poi quello che la rifiuta salvo poi pentirsi e renderle la vita impossibile quando lei si innamora di un altro. A questo punto, dalla premessa del primo capitolo, ci si potrebbe aspettare un tragico epilogo e invece -e anche in questo McEwan ci stupisce- l'autore prevede un lieto fine.

Non voglio svelare altro per non rovinare il piacere della scoperta da parte del lettore, ma uno scrittore che riesca a fare digerire al lettore tante stravaganze da parte dei suoi personaggi -anche se si sa che la realtà supera a volte la fantasia- conferma una non comune abilità nel saper caratterizzarli.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Miele
  • Titolo originale: Sweet Tooth 
  • Autore: Ian McEwan 
  • Traduttore: Maurizia Balmelli 
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • Collana: Supercoralli
  • ISBN-13: 978-88-06-21405-0
  • Pagine: 351
  • Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - Euro 20,00

1 Commenti:

  • 25 gennaio 2013 alle ore 11:08

    Lo sai che questo libro ho sempre desiderato leggerlo solo per la copertina che ha? il problema è che devo smetterla di farmi catturare visivamente da un libro e basta ... una volta ne sono rimasta veramente delusa.

    Però mi sembra che ti sia piaciuto e poi l'umorismo inglese, così tagliente e sottile non si disdegna mai. Magari a questo punto provo a leggerlo :O

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