23 luglio 2012

Occhio nel cielo - Philip K. Dick

Un'esplosione in un impianto nucleare scaglia otto persone in un universo impazzito in cui le leggi non sono più quelle conosciute, dove i miracoli esistono e si può volare in Paradiso appesi al manico di un ombrello, oppure si può far scomparire il mare o il cielo con la forza del pensiero, e dove una casa può trasformarsi in un mostro orrendo pronto a divorare i suoi abitanti. Come in una scatola cinese, i protagonisti attraversano una sorta di inferno dantesco popolato dai peggiori incubi della loro psiche, in un itinerario di scoperta e formazione.
Scritto in sole due settimane agli inizi del 1955, "Occhio nel cielo" è la prima opera di Philip K. Dick che affronta uno dei temi più cari all'autore: cosa è reale e cosa non lo è. Di estrema raffinatezza filosofica, il romanzo attinge a piene mani all'ossessione maccartista, descrivendo il senso di inquietudine dei protagonisti in una società priva di illuminazione, nella quale regnano i sogni illusori conformi alle loro paure e ai loro desideri.

Recensione

Una delle tematiche predilette di Dick è certamente la definizione della realtà, la contrapposizione tra la realtà individuale e quella collettiva: il pensiero corre subito all'arcinoto Ubik, che con i suoi violenti strappi al tessuto della realtà si è imposto come uno dei campioni della fantascienza contemporanea.

Eppure, a cercare bene, si riesce a trovare di meglio: lo è senz'altro Occhio nel cielo, fortunato romanzo che coniuga le necessità economiche di Dick con il desiderio di scrivere molto più che semplice fantascienza.
Dick stesso lo considerò un romanzo svolta, e non è difficile capire perché. Scritto a metà degli anni Cinquanta, presenta scelte coraggiosissime sotto vari profili, e il materiale narrativo impiegato è tale da farlo apparire come quattro, cinque romanzi contenuti in uno solo.

Immediato si rivela l'impulso che portò Dick a scrivere: la polemica contro il maccartismo. Nel pieno degli anni Cinquanta, gli Stati Uniti erano stritolati da violente ondate di progressismo che si opponevano al feroce conservatorismo perbenista e paranoico che vide la sua apoteosi nella figura del senatore McCarthy. Un argomento di grande interesse per l'autore, al quale toccò la stessa sorte del suo protagonista: ritrovarsi l'FBI alle calcagna per le presunte posizioni filosovietiche della moglie. Ma Dick non si ferma alla mera denuncia di un sistema paranoico e profondamente antidemocratico: cerca una via di uscita. Contro un sistema che non lascia scampo all'immaginazione, alle alternative, alle interpretazioni, Dick propone un romanzo che fa a pezzi la realtà, dipingendo una serie di realtà alternative, tante quante le diverse anime in conflitto negli Stati Uniti.

L'espediente fantascientifico è quello di un incidente durante un esperimento scientifico (che peraltro non manca di rimandare alla paranoia della guerra fredda e al clima nucleare che si respirava); i personaggi coinvolti si ritrovano attraversati da un potente campo di radiazioni, che altera la loro percezione della realtà, così, uno dopo l'altro, si ergono demiurghi della loro personalissima realtà.

Potenti sono le visioni di Dick, grandissima la sua capacità immaginativa: nell'attraversare le quattro distinte visioni alternative sembra davvero di leggere quattro romanzi diversi. A occupare gran parte del romanzo (al punto da regalarvi il titolo) è la visione di un irriducibile fanatico religioso: un mondo dai connotati parodici in cui Dio assiste letteralmente i suoi fedeli e punisce gli infedeli, facendo comparire dal nulla piogge di denaro o scagliando piaghe bibliche. Piccola perla, il disegno di un universo geocentrico, in cui è possibile ascendere al cielo appesi a un ombrello, basta recitare una preghiera, ed incontrare così una luna grande quanto un sasso e l'enorme occhio di Dio che sovrasta la sproporzionatissima Terra. Segue la visione sessuofobica e ipocrita di una signora perbene, dalla quale i personaggi si sottraggono facendo letteralmente il mondo a pezzi, cancellando ogni dettaglio con un colpo di gomma; quindi la visione distorta e degenerativa di una giovane donna paranoica, che costringe i personaggi in una casa viva ed ostile, come da buona tradizione horror. A concludere il viaggio, una realtà stalinista che mostra le sue infinite contraddizioni, e che preclude alle scelte di vita che si realizzano nel finale.

Scritto con uno stile ancora leggero e frizzante, appartenente alla prima produzione dell'autore, è tuttavia maturo nell'approfondimento delle sue tematiche, nella capacità di distruggere e ricostruire all'infinito la realtà, nonché nella ricerca psicologica.

Se tutto questo non dovesse bastare a far gridare al capolavoro, chiudo con questa informazione: Dick lo scrisse in sole due settimane.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Occhio nel cielo
  • Titolo originale: Eye In The Sky
  • Autore: Philip K. Dick
  • Traduttore: M. Nati
  • Editore: Fanucci
  • Data di Pubblicazione: 2007
  • Collana: Collezione immaginario Dick
  • ISBN-13: 9788834712580
  • Pagine: 240
  • Formato - Prezzo: Rilegato - 11,00 Euro

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