14 maggio 2012

Il precario equilibrio della vita - Giorgio Marconi

Giulio Matreschi, pittore, ricoverato in una casa di riposo, racconta la sua vita a Goffredo, impiegato delle poste che va a trovarlo per consegnargli una lettera giunta a destinazione con un ritardo di cinquant'anni. E' la lettera di Clara, l'unica donna che il pittore abbia mai amato e che, se ricevuta nel 1939, avrebbe potuto cambiare la sua vita. Alla vicenda si intreccia la simpatia che nasce tra Yvonne e Goffredo, infermiera della casa di riposo.



Recensione

L’innesco della storia è il ritrovamento di una vecchia lettera, risalente al 1939 e ritrovata da un funzionario delle poste, Goffredo Aldovrandi. Il nostro parte quindi alla volta di Parigi per andare a trovare il destinatario, il novantottenne Giulio Matreschi, un pittore che ora vive in una casa di riposo per ex artisti. Tra le inservienti dell’ospizio c’è anche Yvonne, donna con un passato tormentato che ha come unico contatto con il mondo esterno un’amica con cui corrisponde via e-mail.

Questa è a grandi linee la trama de “Il precario equilibrio della vita” di Giorgio Marconi. Le domande però sorgono subito spontanee: Come mai un funzionario delle poste italiane si prende la briga di consegnare una lettera ormai dimenticata arrivando fino a Parigi? In più, quali sono i legami esistenti tra i tre protagonisti? Senza svelare troppo della trama, dico che, personalmente, per buona parte della lettura ho dovuto fare una sospensione dell’incredulità, come nel caso in cui incredibilmente tutti capiscano e parlino perfettamente italiano nonostante abitino a Parigi e provengano un po’ da tutta Europa. Questa stranezza si propone in special modo nei dialoghi tra Yvonne e Goffredo.

In fondo, però, questa scelta stilistica dell’autore è un problema minore perché i personaggi del romanzo e le loro vicissitudini presenti contano molto meno rispetto alle storie che raccontano, come se questi non fossero altro che dei tramiti per far esprimere l’autore piuttosto che degli individui in movimento in un dato contesto. In modo particolare, sembra che la ragione di essere di questo romanzo sia la storia della vita di Giulio, mentre gli altri due sono ridotti a contorno, soprattutto Yvonne. Nonostante ciò, "Il precario equilibrio della vita" è una buona opera, capace di tocchi di poesia anche alti che rendono la lettura piacevole.

La scrittura è scorrevole anche se a tratti troppo pomposa, soprattutto per quanto riguarda i racconti di Giulio, dove il linguaggio è eccessivamente ricercato e rende stucchevoli alcuni dialoghi. Mi è piaciuta però l’idea di mettere il tempo presente nelle interazioni che si svolgono nell’adesso, marcando ancora di più la differenza tra la narrazione effettuata dai personaggi e quella fatta dall’autore in terza persona, anche se, nonostante questo tentativo, rimane sempre la sensazione che i protagonisti siano poco approfonditi e avrebbero potuto essere benissimo chiunque altro. Fondamentalmente però, il problema maggiore è che il romanzo è discontinuo: sembra di leggere un insieme di storie brevi delle quali le prime molto buone e le ultime che oscillano tra il medio e il mediocre. Niente di pessimo o illeggibile, comunque.

In conclusione, “Il precario equilibrio della vita” è un libro che merita un’occhiata, ma che personalmente non mi ha soddisfatto appieno. L’autore alterna momenti lirici intensi ad altri che invece eccedono nel parossismo e scivolano nel ridicolo. Il finale è anche abbastanza telefonato perché troppo coerente con quello che l’autore vorrebbe dire. In pratica, l’autore ha creato un insieme di racconti poetici e godibili ma che avrebbero dovuto essere amalgamati meglio.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il precario equilibrio della vita
  • Autore: Marconi Giorgio
  • Editore: Montag
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • Collana: Gli orizzonti
  • ISBN-13: 9788896793831
  • Pagine: 112
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 18,00

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