23 aprile 2012

A testa vuota - Giovanni Fabbri

Si chiama Gio, ma chiamatelo pure scemo, se volete: è troppo tenero, timido e ottimista per reagire o arrabbiarsi. Chiamatelo scemo se la pensate anche voi come tutti gli altri, che lo ritengono soltanto un bambino ingenuo senza niente da dire al mondo. Dategli invece una possibilità e seguitelo nel suo lungo viaggio verso il destino se la pensate come suo nonno e la sua amica Zoe, le uniche due persone che gli vogliono bene e condividono con lui il succedersi quieto dei giorni alla Tenuta del Mare.
Se avete deciso di dargli una possibilità e di prendere il largo con lui sulla nave dei vinti, armatevi di destrezza e coraggio: affronterete pirati minacciosi, duelli, deserti infuocati, trasvolate da brivido. Vi imbatterete in baroni rampanti, baldanzosi romei innamorati, suonatori ammalianti, inventori geniali. E imparerete a rispondere con l'amore all'odio dei vostri nemici e al buio dell'ineluttabile con gli sprazzi lucenti della fantasia. Vivrete, insomma, l'avventura più incredibile che avreste mai potuto immaginare, sfidando il tempo, lo spazio e la storia.
A testa vuota è un classico romanzo d'iniziazione, una riflessione profonda sulla realtà di oggi e di domani, un viaggio onirico senza fine capace di appassionare i ragazzi e di far sognare i lettori di ogni età.

Recensione

A testa vuota è uno di quei romanzi d'iniziazione che oggi rischia di sparire dallo scenario narrativo. Un libro fuori dal tempo, classico nella scelta dei personaggi e dell'ambientazione, dal sapore fortemente nostalgico. Un inno alla fantasia propria dell'infanzia. Un'infanzia, però, che non esiste più. Per questo il giudizio, comunque positivo, non può non essere ambivalente: il suo punto di forza è anche il suo punto debole.

Il piccolo Gio è un ragazzino un po' scemo, come gli dicono in tanti, che vive una vita ristretta in piccoli spazi sicuri: la Taverna del Mare, ovvero la fattoria del nonno con il quale vive, gli abbracci della vecchia Zoe, l'unica donna che sembra conoscerlo per quel che è veramente, e gli sterminati campi della sua fantasia. Una fantasia vecchio stile, fatta di pirati e cavalieri, che oggi risulta un po' datata, quasi vintage. Difficile immergersi pienamente nel mondo bucolico di Gio, nei suoi villaggi da cartolina con personaggi da commedia popolare. Sicuramente riuscirà a strappare un sorriso nostalgico a una fetta del suo potenziale bacino di lettori, ma con i più giovani - target naturale del romanzo - la vedo dura.

La struttura narrativa è, come già detto, fortemente classica; immensa è la letteratura di questo settore, e le analogie non mancano con le opere più contemporanee, come il Ci sono bambini a zig-zag di Grossman (molto forti le analogie, dall'avventura sempre più surreale alla riscoperta dei nonni e dunque dei genitori del piccolo protagonista). Ma è anche vero che si tratta di un genere piuttosto fisso e standardizzato, e che di certo non vuole puntare sull'effetto 'novità'.

Al contrario, è sul piano stilistico che l'autore riesce a distinguersi: un'ottima padronanza linguistica, supportata da un nutrito bagaglio culturale che si esplicita puntualmente in tutte le citazioni letterarie che arricchiscono il romanzo, dall'uso di personaggi letterari (Romeo e Giulietta, Don Chisciotte, etc.) all'omaggio stilistico, alla citazione diretta.

Una lettura gradevole, dunque, per chi è ancora nell'età giusta per fantasticare e per chi vuole ricominciare a farlo.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: A testa vuota
  • Autore: Giovanni Fabbri
  • Editore: Io scrittore
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • Collana: 
  • ISBN-13: 9788897148944
  • Pagine: 227
  • Formato - Prezzo: ePub - 4,99 Euro

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