23 marzo 2012

La trilogia Steampunk - Paul Di Filippo

Cos'è accaduto alla regina d'Inghilterra? È realmente lei la creatura dagli strani appetiti che da qualche tempo siede sul trono dell'Impero Britannico? Da dove vengono i mostri dell'abisso lovecraftiano che minacciano il Massachusetts? In quale curiosa epoca sono stati condotti i poeti amanti Walt Whitman ed Emily Dickinson? Tra i tanti sottogeneri del fantastico, della fantascienza e del fantasy, lo steampunk è uno dei più affascinanti, con i suoi scenari vittoriani, con le sue straordinarie tecnologie senza elettronica ed elettricità basate su ingranaggi e motori a vapore.
Tra i pionieri del genere, che annoverano nomi come Tim Powers, William Gibson, Bruce Sterling e Alan Moore con la sua Lega degli Uomini Straordinari, un posto particolare spetta a Paul Di Filippo, primo a usare il termine steampunk in un titolo proprio con il presente libro. Tre storie ambientate nel diciannovesimo secolo, in una girandola di avventure narrate con l'arguzia e il consueto filo d'ironia che caratterizzano questo autore.

Recensione

Se vi aspettate aeronavi, tecnologie avanzatissime alimentate a vapore, protesi robotiche e quant'altro, questo libro non fa per voi.

Lo steampunk è un adorabile sottogenere che vede l'introduzione di una tecnologia avanzata in un contesto storico passato; un'ambientazione che si è arricchita di immagini e luoghi comuni grazie alla più recente narrativa occidentale, agli anime giapponesi e anche ai videogiochi.

Paul Di Filippo, che pure usa - per la prima volta - il termine inserendolo nel titolo di un'opera, mostra di intendere lo steampunk in modo completamente differente; secondo modalità del tutto simili alla redazione dell'antologia-manifesto del cyberpunk Mirrorshades, questo nuovo genere è innanzitutto un'operazione metaletteraria.

Con i suoi tre romanzi brevi, questa trilogia steampunk omaggia tre momenti letterari, artistici e culturali dell'epoca vittoriana, ricalcandone lo stile letterario, riproducendo la forma mentis dell'epoca, in un complesso di citazioni esibite e nascoste che arricchiscono la pagina e che non smettono mai di sorprendere.

Se in Vittoria l'ambientazione è quella classica, l'Inghilterra appunto vittoriana, e l'introduzione del fantastico si limita alla creazione di un ibrido umano-animale, secondo i gusti dell'epoca e con dosi abbondanti di ironia, nel lungo racconto successivo, Ottentotti, l'autore sapientemente mescola questioni allora scientifiche, come la superiorità razziale, con ambientazioni che si potrebbe definire "fantastoriche", con congiure di antichi ordini di cavalieri, feticci magici, e così via, spostando l'azione nell'America puritana, in un gioco di riflessi tra i nuovi Stati Uniti e la vecchia madre patria europea.

Il vero capolavoro è però l'ultimo racconto, Walt ed Emily, i cui protagonisti sono i poeti Walt Whitman ed Emily Dickinson: più delle avventure prettamente fantastiche che li vedono protagonisti, a sorprendere davvero il lettore è la plausibilità di un incontro che storicamente mai avvenne. Eppure è questo il racconto più visionario, in cui il presunto viaggio dei due poeti nelle vaste terre dell'Aldilà ha il sapore delle visioni più deliranti di Lovecraft.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: La trilogia Steampunk
  • Titolo originale: The Steampunk Trilogy
  • Autore: Paul Di Filippo
  • Traduttore: S. Proietti
  • Editore: Delos Books
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Collana: Odissea
  • ISBN-13: 9788865301746
  • Pagine: 318
  • Formato - Prezzo: Brossura - 14,90 Euro

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