5 agosto 2011

La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami

La storia ce la racconta un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare. È innamorato di una sua coetanea, Sumire, una ragazza con il mito di Kerouac e della generazione beat. Sumire però non lo ricambia: lo accetta come amico e confidente, ma niente sesso. Lei è invece innamorata di un'altra donna: Myu, una bellissima imprenditrice quarantenne di origine coreana. Solo che anche Myu, pur attratta da Sumire, non vuole concretizzare in amore il loro sentimento. Non vuole o non può: c'è qualcosa di misterioso nel suo passato che le impedisce di amare, che la separa dal mondo. E così i destini dei tre protagonisti si inseguono senza mai congiungersi, vagano nello spazio e nel tempo come un satellite alla deriva.

Recensione

La ragazza dello Sputnik è una storia di mezze identità e mezzi rapporti: quello, innanzitutto, tra la giovane Sumire, diciannovenne anticonformista aspirante scrittrice, e l'oggetto del suo primo immacolato amore, Myu, una donna molto più grande di lei. A complicare il quadro la presenza di un terzo personaggio, senza nome nel suo ruolo di narratore e filtro, innamorato non ricambiato di Sumire: un altra relazione a metà, incompleta.

Il doppio e la metà sono elementi che ricorrono più e più volte in questo romanzo, che sebbene la presenza del classico triangolo amoroso rifiuta l'accezione di romanzo sentimentale per presentarsi orgogliosamente come romanzo psicologico.

La ragazza dello Sputnik è innanzitutto la storia di Sumire e di Myu, delle loro identità incomplete, e dunque del loro rapporto, un rapporto che malgrado tutto non potrà salvare le due donne da loro stesse: e davvero molto bella è l'immagine dello Sputnik, che nel suo vagare nello spazio può anche trovare un compagno, ma alla fine rimarrà comunque prigioniero della sua solitudine. E il viaggio è proprio un'altra tematica fondamentale.

L'idea, dunque, è davvero ottima. Azzeccatissime risultano le immagini scelte ed efficace la cura psicologica dei personaggi.
Tuttavia, mi viene difficile giudicarlo un buon romanzo, a causa di una serie di scelte narrativi che mi sono sembrate assolutamente sbagliate, fuori luogo, insensate e fondamentalmente inefficaci.

Il romanzo è breve, ma la lettura è affaticata da una narrazione lenta e noiosa, almeno per tutta la prima parte. Improvvisamente, poi, il ritmo accelera, la narrazione cambia tono, e il lettore spaesato si ritrova a viaggiare fino in Grecia: e mentre il surreale avanza - ma in queste atmosfere, tipiche di Murakami, c'è qualcosa di troppo macchinoso ed artificioso - il lettore si sta ancora interrogando sulla plausibilità dei primi eventi descritti, sul colpo di fulmine di Sumire, sul rapporto incomprensibile che improvvisamente nasce con la donna matura. Finché tutto diventa troppo assurdo, e le trovate surreali finiscono addirittura con l'apparire più plausibili del comportamento dei personaggi.

Mi dispiace, ma questa volta Murakami non mi ha proprio convinto.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: La ragazza dello Sputnik
  • Titolo originale: Suputoniku no koibito
  • Autore: Haruki Murakami
  • Traduttore: G. Amitrano
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 2006
  • Collana: Einaudi Tascabili
  • ISBN-13: 9788806175009
  • Pagine: 236
  • Formato - Prezzo: Brossura - 12,00 Euro

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