30 marzo 2011

Il pittore di insegne - Rasupuram K. Narayan

Le giornate si ripetono serene e immutabili nei vicoli e nei mercati di Malgudi e sul litorale del fiume dove Raman, pittore di insegne, coltiva la solita clientela, il circolo di amici, le letture, la sua fervida immaginazione, il suo puntiglioso e bizzarro codice di vita. La bellissima Daisy, solerte funzionario del Centro di Pianificazione Familiare, passa come un turbine su questo piccolo mondo fuori dal tempo. Una storia d'amore imprevedibile e densa di ironia, nella quale una coppia - apparentemente male assortita - si trova alle prese con le insidie e le lusinghe del sentimento mentre, dintorno, una folla di personaggi minori e di comparse dà vita a un vivace quadro d'insieme.

Recensione

Nella sua casa-laboratorio di Ellaman Street, nella (immaginaria) cittadina indiana di Malgudi, Raman dipinge insegne seguendo una sua personale filosofia sulla scrittura e sui colori che non sempre coincide con le richieste dei clienti. Ma Raman non vi bada, le loro scelte sono illogiche o, ancor peggio, "fatte in ossequio alle stelle" o ad altri precetti da lui giudicati superstiziosi. Raman si è assunto il compito di "affermare nel mondo l'Età della Ragione", non crede agli oroscopi, non consulta gli astrologi, litiga con il sacerdote del tempio, "io sono un razionalista e non faccio nulla se non ci vedo una logica" è diventato il suo ritornello.

Anche sulle donne e sull'amore il pittore di insegne ha una sua filosofia: "Voleva dimostrare che la relazione uomo-donna non era inevitabile, che c'erano cose ben più importanti del matrimonio, nella vita". Ma, come sempre accade, tutte le sue teorie crollano quando incontra Daisy, funzionaria del Centro di Pianificazione Familiare, donna libera e indipendente, votata alla causa di ridurre la popolazione della sovraffollata dell' India di Indira Gandhi. L' inafferrabile Daisy annulla tutte le certezze di Raman, il quale si ritrova ad interrogarsi sul suo presunto anticonformismo. Daisy è una donna che non accetta vincoli o condizionamenti, ha rifiutato il matrimonio con un uomo ricco, una famiglia, una vita agiata per dedicarsi esclusivamente al suo lavoro. Rappresenta l'evoluzione della società indiana che va pian piano allontanandosi dai costumi tradizionali. A lei si oppone la vecchia zia di Raman che, per tutta la vita, non ha avuto altro interesse se non quello di provvedere al nipote, la sua "era stata una una vita di dedizione ad un altro essere", al punto che Raman si sente "una pianta, curata con amore, inconsapevole del paziente lavoro del giardiniere". Le due donne sono le rappresentanti di due mondi diversi, tradizione e innovazione, la vecchia e la nuova India, ma nell' atteggiamento di entrambe c' è una pecca fondamentale: l'annullamento di sé in favore della consacrazione esclusiva a qualcosa d'altro, una persona nel primo caso, un'idea nel secondo.

Con una scrittura tenue ma al tempo stesso avvolgente e ironica, Narayan ci racconta una delicata storia d' amore ma soprattutto ci conduce tra le stradine di un' India ricca di colori e di profumi come il caffè del Senzainsegna o le spezie della bottega di Chettiar, ci fa conoscere la cittadina di Malgudi e i borghi rurali di un paese in bilico tra progresso e tradizione.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il pittore di insegne
  • Titolo originale: The Painter of Signs
  • Autore: Rasipuram K. Narayan
  • Traduttore: Antonio Bertolotti
  • Editore: Giunti
  • Data di Pubblicazione: 1998
  • Collana: Superastrea
  • ISBN-13: 9788809215276
  • Pagine: 214
  • Formato - Prezzo: Brossura - 11,50 Euro

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