29 novembre 2016

Il giorno del lupo - Carlo Lucarelli

Chi, se non Coliandro, può aiutare Nikita a buttarsi a rotta di collo in un mare di guai? In questo romanzo è all'opera la coppia piú strampalata e divertente della letteratura noir italiana: il poliziotto pasticcione, roccioso e impulsivo, Coliandro e la pallida giovanissima sua protetta, che piú di una volta lo deve proteggere. In una Bologna ossessiva che prefigura le atmosfere di Almost blue, Coliandro non capisce un granché, ma intanto si muove: e la storia gli precipita addosso come un treno. Perché quando c'è un bubbone da far scoppiare, state certi che Coliandro è lí, rozzo e tenerissimo, con Nikita sempre tra i piedi, pronto a prendersi in faccia tutte le sberle del mondo. Proprio grazie a Nikita, Coliandro, solido perbenista com'è, finisce spesso e volentieri fuori dalla legalità, dalle parti di quella metà oscura dell'anima che affascina, insieme al suo autore, tanti scrittori della nuova scena letteraria, venuti negli anni successivi. Due personaggi indimenticabili, un noir dal ritmo vorticoso, un linguaggio tutto azione, rovesciamenti e colpi di scena distribuiti con tecnica sicura. E un romanzo che senza darsi tante arie, raccontando la storia della nuova mafia, piú spietata di un branco di lupi, si rivela non solo precorritore della realtà, ma anche perfetta macchina logica che ne rivela il funzionamento occulto. 

Recensione

Il giorno del lupo è un noir scritto alla fine degli anni ’90 da Lucarelli ed ha come protagonista l’ispettore Coliandro.
Coliandro è un poliziotto con molti difetti, quali l’indolenza, la superficialità, la presunzione, ma ha anche un animo sensibile, tanto da svenire alla vista dei cadaveri. Un personaggio divertente, pasticcione, non molto colto ma con un ampio bagaglio di citazioni tratte dagli spaghetti western di Sergio Leone e pronto a sfoderare in ogni occasione, come la più famosa forse, più volte ripetuta nel romanzo, “quando un uomo con il fucile incontra un uomo con la pistola …”. È sempre invischiato in imprese più grandi di lui e in cui, come la Pantera Rosa, alla fine riesce a districarsi più per caso che abilità.

In questa storia Coliandro, messo per punizione a lavorare allo spaccio della polizia dove il questore spera combini meno guai possibile, trovandosi per caso nell’ufficio di un collega alla Mobile, viene avvicinato da una ragazza che fa la pony express e che lo crede il responsabile dell’ufficio. Dato che la ragazza è decisamente avvenente, Coliandro si presta ad aiutarla senza rivelarle la sua effettiva funzione nelle forze dell’ordine. Così viene a sapere che alla ragazza era stato dato da consegnare un pacchetto che, caduto accidentalmente a terra durante il percorso, aveva mostrato un contenuto decisamente compromettente: duecento milioni di vecchie lire, un dischetto e una cassetta audio. Ricomposto il pacco e cercato di riconsegnare pur tardivamente, però il destinatario era risultato irreperibile. Essendo la cassetta audio rovinata, e non riuscendo a leggere il dischetto protetto da un virus, Coliandro decide di fare un sopralluogo sul luogo dove avrebbe dovuto avvenire la consegna. Qui si imbatte in un cadavere e tre cani feroci che cercano di sbranarlo.

La storia si dipana divertente, veloce, coinvolgente, tutta piena di azione e di colpi di scena che si svolgono in una Bologna simile alla Chicago degli anni sessanta, dove bande di malavitosi si affrontano in una guerra di mafia in cui si inserisce suo malgrado il nostro protagonista.
Naturalmente Coliandro, pasticcione com’è, riesce perfino a farsi incriminare dalla polizia di omicidio, inseguito da mandato di cattura e costretto a rifugiarsi dove può e trova. Sarà proprio la ragazza che lui vorrebbe proteggere ad aiutarlo a dimostrare la sua estraneità dal crimine di cui viene accusato e a salvargli la vita dai killer di mafia sguinzagliati alla sua ricerca.

Sulle avventure dell’ispettore Coliandro è stata fatta una serie televisiva che consta di un buon cast di attori. Tuttavia il programma non è riuscito a fare audience e i suoi episodi, inizialmente in prima serata sui principali canali della Rai, sono stati poi relegati su canali secondari.
Quale sia stato il motivo di questo scarso successo non è di facile comprensione, dato che risulta in linea con molte serie televisive americane di cui ha in comune soprattutto l’azione e i colpi di scena, ma è ad un livello decisamente superiore per ironia, umorismo e riferimenti culturali. Forse lo scarso feeling con il pubblico è causato dalla lunghezza degli episodi. Questi, nei telefilm americani, difficilmente raggiungono i sessanta minuti, pause pubblicitarie comprese, mentre in quelli italiani si cerca di stiracchiarli ad oltranza.
Nel romanzo, poi, seguiamo le vicende attraverso il racconto in prima persona del protagonista e questa specie di riflessione ad alta voce avviene anche nella serie televisiva, ma ciò forse non riscuote il favore del pubblico che preferisce che siano le immagini a parlare da sole.

In ogni caso la storia, per quanto tratti di mafia e nonostante alcune considerazioni caustiche dell’autore, ha finalità solo d’intrattenimento, senza alcuna pretesa di denuncia sociale.


Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il giorno del lupo
  • Autore: Carlo Lucarelli
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 1998
  • Collana: Tascabili Stile Libero
  • ISBN-13: 978886148614
  • Pagine: 170
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 8,50

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