12 maggio 2014

Il teschio di Baphomet - Joe Lake

Dall’Italia l’illustre antropologo forense, Isaac Tutuola, riceve l’incarico di esaminare il presunto teschio di Baphomet, l’idolo pagano evocato nelle scritture esoteriche del XIX secolo. Secondo la leggenda chi lo possiede riceve poteri occulti enormi; un’assurda superstizione popolare per Isaac alla quale però credono in molti disposti a usare qualunque mezzo pur di ottenerlo. A tale scopo antichi ordini religiosi e società segrete inizieranno a tessere le loro trame diaboliche in una Venezia odierna, disegnando una lunga scia di sangue e morte che impegnerà l’ispettore Falco e la sua squadra in un’indagine rischiosa e intricata, fino al limite del razionale.

Recensione

A chi avesse apprezzato Il codice da Vinci potrebbe piacere anche questo romanzo d’azione in cui si fondono thriller e fantasy. La sua trama è complessa e, partendo da fatti storici come le vicende dei Templari - di cui l'autrice mostra una notevole conoscenza -, vi si innestano avvenimenti surreali con numerosi colpi di scena che piaceranno ad un pubblico amante dei romanzi esoterici.

Nonostante la sua corposità, il romanzo si legge velocemente, anche se, dopo un avvio a ritmo molto sostenuto, la necessità di dare delle motivazioni ad avvenimenti surreali rallenta talvolta la scorrevolezza della lettura, senza peraltro cadere nell'infodump.

I maggiori difetti consistono in dialoghi non propriamente brillanti, nonché diversi refusi e qualche improprietà di linguaggio che rendono talvolta oscuro il senso di parole e frasi (esempio "intima maestosità" mi sembra un ossimoro, e di quest’altra frase "Isaac sentì il suo pensiero perdersi tra i mondi della realtà non ordinaria" non si comprende bene il significato). Anche i paragoni sono talvolta discutibili, ad esempio: "Isaac sentì il cuore di Nika battere rapido come quello di un uccellino in una gabbia di leoni"; a questo proposito credo che il cuore di tutti aumenterebbe notevolmente la frequenza dei battiti in un gabbia di leoni, forse, fatte le debiti proporzioni, sarebbe proprio quello dell’uccellino a battere meno velocemente.
Un ulteriore difetto è la mancanza di un vero protagonista che risulti accattivante al lettore. Isaac Tutuola, l’uomo dotato come Superman di ultrapoteri e che si trasforma in elefante, è troppo alieno per risultare simpatico oltre che di difficile immaginazione. Anche il Gran Maestro dei Templari, una donna che svolge una funzione di guida per tutti gli altri, come un Virgilio nell’inferno di una guerra senza esclusione di colpi fra le varie sette, risulta troppo elevata in spirito per poterla sentire vicino e incomprensibile appare la sua inclinazione verso l’ispettore di polizia Amadeus Falco, cui l’autrice impone considerazioni piuttosto grossolane, come ad esempio:

Quel caso si stava facendo grosso e intricato come una cloaca di stronzi in una fogna all’aria aperta e lui doveva trovare il punto in cui c’era la perdita.

Per quanto Amadeus sia un poliziotto capace ed integerrimo, risulta troppo privo di sentimenti per riuscire ad essere accattivante. L’unica cosa che lo distingue rendendolo più umano degli altri protagonisti è la mania salutista per il cibo e l’attività sportiva.

In definitiva si potrebbe affermare che i personaggi appaiono un po’ stereotipati: quelli maschili tendono infatti al linguaggio grossolano, mentre quelli femminili, prostitute comprese, appaiono molto più sensibili. Gli uomini sono irruenti ed istintivi e hanno come unico scopo il raggiungimento del potere, mentre le donne appaiono portate alla gentilezza. I cattivi sono proprio cattivi, specie se dotati di poteri paranormali, ed estremamente numerosi. Fra loro annoveriamo la setta degli Illuminati, gli Assassini, l’Opus Dei, i Massoni Bianchi, la CIA e anche qualche poliziotto.

Complessità e confusione hanno spesso confini imprecisi, specie quando gli avvenimenti sono surreali. Non è facile seguire lo svolgersi delle azioni anche quando avvengono in luoghi –almeno ai veneti- abbastanza conosciuti come il palazzo Ducale e l’albergo “Cipriani” a Venezia nonché l’orto botanico a Padova. Un’altra perplessità sorge nel leggere che, dopo la distruzione del palazzo Ducale di Venezia, dove, fra l’altro, viene trovato ucciso un vice questore, a condurre le indagini scalzando l’autorità della polizia italiana sarebbe nientemeno che la CIA statunitense. Un'eventualità decisamente fra le più surreali del romanzo, con lo scavalcamento da parte di un ente straniero di uno dei poteri fondamentali dello stato, cosa che comporterebbe, come minimo, dopo un infuocato dibattito parlamentare, la caduta pressoché immediata di qualsiasi governo democratico.

La spiegazione finale, che denota sicuramente una notevole conoscenza della materia religiosa da parte dell’autrice, chiarisce lo scopo degli avvenimenti, anche se la dinamica degli eventi, che si svolgono a migliaia di chilometri da dove erano iniziati, tende a creare qualche perplessità.

In conclusione il romanzo risulta piacevole, anche se, una maggior attenzione da parte dell’autrice ai particolari e il sapersi mettere nei panni del lettore a cui sono destinate le descrizioni, avrebbe potuto rendere il romanzo di più facile lettura. Doverosi i complimenti alla creatrice della copertina, una delle cose migliori del libro.

Giudizio:

+3stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: Il teschio di Baphomet
  • Autore: Joe Lake
  • Editore: Edizioni Del Faro
  • Data di Pubblicazione: luglio 2013
  • ISBN-13: 9788865371756
  • Pagine: 420
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 20,50

0 Commenti a “Il teschio di Baphomet - Joe Lake”

Posta un commento

 

La Stamberga dei Lettori Copyright © 2011 | Template design by O Pregador | Powered by Blogger Templates