22 febbraio 2012

Sopdet. La stella della morte - Lara Manni

Che cosa accade a un demone quando entra in contatto con il mondo degli uomini, e ne conosce gli orrori? Grazie al potere di una stella, Hyoutsuki e Yobai valicano i confini fra i tempi e le dimensioni e prendono sembianze terrene, celando la loro identità sotto nomi fittizi. Ma niente può frenare l'impeto di una battaglia che si protrae da millenni e che questa volta ha come scenario le guerre degli uomini. Molte figure femminili attraversano il loro cammino: una Dea che ne controlla le sorti, ostacolandoli e traendoli in inganno, e due umane, la misteriosa Adelina e la giovanissima Ivy dai capelli bianchi e dagli occhi tristi, che ama le storie fantastiche e ha il dono di poterle cambiare. Ma quando i mondi si incontrano non c'è comunque scampo. I demoni diventano più simili agli uomini, e gli uomini e le donne acquistano poteri che forse non desiderano. Perché c'è una soglia, tra luce e ombra, che non può essere violata nemmeno con lo sguardo. Un viaggio tra i sentieri della mente di creature soprannaturali, di esseri umani coraggiosi e storiche battaglie che hanno plasmato il destino del mondo: questo è "Sopdet", un romanzo dai mille volti.

Recensione

Nota: essendo Sopdet logicamente e cronologicamente successivo a Esbat, risulta impossibile parlarne senza spoilerare sul primo volume della saga. Ergo la lettura della recensione è sconsigliata a chi non ha ancora letto Esbat. Lettore avvisato…

Sopdet, il nome con cui gli antichi egizi conoscevano la funesta stella Sirio, splende alta nel cielo autunnale. Una volta ogni mille anni, per settanta giorni, l’astro non si mostra nei mesi estivi, emanando imperscrutabili ed oscuri influssi.
E’ il 2007 e Ivy, sedicenne dotata del potere di disegnare i destini di personaggi estranei al suo mondo, tornata alla sua vita quotidiana, si accinge a visitare il sacrario del monte Sei Busi, che commemora la battaglia dell’Isonzo in cui il suo bisnonno, Giovanni Breton, perse la vita insieme al suo battaglione.
Nella dimensione di Hyotsuki e Yobai, frattanto, una misteriosa quanto inquietante dea, Axieros, trascina i due demoni in un gioco dalle regole sconosciute, permettendo ai due nemici di sangue di penetrare in epoche e dimensioni altre anche senza ricorrere al rituale dell’Esbat. L’intento di Yobai, suo malgrado costretto a sottostare a un’entità a lui superiore, è quello di eliminare la scomoda minaccia costituita da Ivy, senza il cui intervento Hyotsuki non sarebbe potuto tornare in vita. E quale modo migliore se non impedirle di nascere mescolandosi agli esseri umani che tanto esecra per sopprimere il suo avo, Giovanni Brenton? E quale peggior umiliazione per Hyotsuki se non abbassarsi a salvare la vita dei disgustosi ningen per permettere a colei che gli ridonerà la vita di nascere?

Lara Manni, con questo volume, tenta il salto di qualità, passando da un romanzo di poco più di duecentocinquanta pagine con due personaggi principali a un romanzo corale di ampio respiro con numerosi piani temporali (2007, 1915, 1943, 1977) che alternano le vicende di Ivy a quelle di Yobai e Hyotsuki a spasso per epoche in guerra. Una struttura complessa che avrebbe creato difficoltà a narratori ben più esperti, e in effetti si nota la difficoltà di gestire esaurientemente tutte le scene, che a volte risultano talmente frenetiche da essere confusionarie.

Si nota la maturazione stilistica dell’autrice, il suo periodare farsi più lungo e complesso, e d’altronde già Esbat, come ho avuto modo di scrivere nella recensione, non sembra scritto da un’esordiente. Purtroppo però Sopdet manca dell’omogeneità di Esbat, della caratterizzazione dei personaggi che, essendo ora in numero maggiore, risultano meno approfonditi: Ivy agisce in modo troppo frammentario perché si possa ravvedere in lei un’evoluzione; Hyotsuki perde la sua splendida aura, lasciandosi coinvolgere dalle passioni umane, rivelando debolezze a lui non consone, e abbandonandosi ad azioni e reazioni discutibilmente coerenti; Yobai è forse l’unico a mantenere la sua ottima caratterizzazione. Poco incisivi i nuovi personaggi, soprattutto Johann, definito ghoul senza che, di fatto, si capisca nel concreto cosa sia e perché agisca.

Volendo essere pedanti, talvolta la trama riesce a proseguire solo grazie a inverosimili coincidenze. Rimane in ogni caso un libro interessante, che si lascia leggere con piacere anche se non permette (a differenza di Esbat) di provare empatia verso i personaggi; pesa inoltre il tentativo di innalzamento dei toni, l’abbandono insomma della dimensione gotico-favolistica per opzionare forzosi pretesti sociali che denuncino gli orrori delle guerre, il nazismo (la cui condanna è posta in bocca nientemeno che a Yobai), i soprusi sui movimenti giovanili degli anni Settanta. Sopdet, in definitiva, manca della freschezza di Esbat; vedremo se Lara Manni riuscirà a coniugare nel giusto equilibrio questi ingredienti in Tanit.


La trilogia è composta da:

  • Esbat (Feltrinelli, 2009)
  • Sopdet (Fazi, 2011)
  • Tanit (Fazi, 2012)

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Sopdet. La stella della morte
  • Autore: Lara Manni
  • Editore: Fazi
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Collana: Lain
  • ISBN-13: 9788876251122
  • Pagine: 378
  • Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 18.50 Euro

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