28 settembre 2009

Escluso il cane - Carlo D'Amicis

Un giovane avvocato romano, tormentato da un problema di incontinenza psicosomatica, si dibatte tra la sua omosessualità, una madre e un fidanzato tirannici, una condizione economica al limite dell'indigenza. Quando si trova a difendere il proprio medico curante, accusato di duplice omicidio (accusa che ha tutta l'aria di essere fondata), i suoi tormenti si incontrano (o si scontrano?) con l'assolutismo della scienza e soprattutto con quella della fede religiosa. Sì, perché, sullo sfondo del delitto, aleggia il Vaticano e l'agonia di un papa che non riesce a morire.

Recensione

Ma non sarà una fuga?, ci viene da domandarci all'improvviso. Effettivamente il modo in cui ripone le valigie - cosa ci avrà messo, poi, là dentro? - tradisce un minimo di concitazione. D'inquietudine. Di ansia. E se anche fosse? Non è il suo modo di stare al mondo? Non è così che Dio l'ha voluto? Marcello Artiglio è questo. Prendere o lasciare.

Escluso il cane di Carlo D'Amicis è un libro da "prendere o lasciare", come il suo protagonista. Non si può non rimanere colpiti, o nel bene o nel male, dalla storia dell'avvocato Marcello Artiglio e dei personaggi che gli gravitano attorno, che lo consigliano, lo vessano, si irritano davanti al suo immobilismo, al suo rimanere sempre in equilibrio in mezzo ai suoi mille dubbi, alle sue mille ansie e alle sue mille paure.
Solo il suo cane, chiamato Dolore non a caso, gli è sempre vicino, anche se sembra spesso il contrario, visto che per tutto il libro l'animale dimostra di sapersela cavare anche da solo e non fa altro che creare guai al suo padrone, mentre lui si sente bene solamente con "dolore" accanto, come fosse un punto fermo nella sua caotica vita. Un gioco di parole per spiegare che per tutta la storia solamente il suo malessere interno sembra riuscire a tenerlo sempre sulla sua posizione di dubbio in un mondo di assolutismi, e che solamente il lamentarsi sembra tenerlo ancora a galla nella vita. Ecco la citazione dal libro che meglio semplifica tutto il concetto:

"Perché il suo cane si chiama Dolore?", domanda la moglie del mio medico curante quando la raggiungo sulla spiaggia. "Perché è sempre con me". Maria si volta e mi fissa, in effetti un po' spaesata. Riflette. Non mi domanda niente. "Però non è il cane a voler essere sempre con lei!", commenta alla fine. "Mi pare piuttosto che sia lei, a voler essere sempre assieme al suo Dolore..."

All'inizio la trama, quasi tutta scritta in prima persona, sembra accartocciarsi su stessa in un sovraccarico di situazioni, peggiorato dal modo di scrivere di D'Amicis che potrebbe disorientare e annoiare il lettore. Quindi per buona parte del libro si rimane quantomeno confusi. Poi però la trama comincia a dipanarsi, tutto si fa più chiaro e lentamente ci si accorge che il libro cattura il lettore con la forza delle invenzioni narrative dell'autore, che appena ci si abitua si arriva ad ammirare e anche a invidiare l'ironia e la dissacralità del modo di scrivere di D'Amicis con le quali vengono trattate le fondamentali istituzioni italiane (la Chiesa, la legge, la famiglia e la virilità maschile) e che, finita l'ultima pagina, ci ritrova con uno strano miscuglio di sensazioni in maggior parte positive, prima fra tutte la soddisfazione per aver letto un piccolo gioiello di narrativa.

In definitiva, Escluso il cane potrebbe non piacere a tutti, vuoi per le tematiche trattate, vuoi per come queste tematiche sono esposte, ma a chi riuscirà ad apprezzarlo rimarrà nel cuore molto a lungo.

Dettagli del libro

  • Titolo: Escluso il cane
  • Autore: Carlo D'Amicis
  • Editore: Minimum fax
  • Data di Pubblicazione: 2006
  • Collana: Nichel
  • ISBN-13: 978887521087
  • Pagine: 257
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 11,50

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